Nel web

Medico ligure usato “a sua insaputa” da gruppi truffa che vendono falsi green pass

Sono molti i canali Telegram dove si pubblicizzano falsi certificati verdi: si va 100 euro per un Qrcode a 600 per un pacchetto famiglia cartaceo

Generico luglio 2021

Genova. Non deve averla presa affatto bene Oscar Montani, medico di medicina generale di Savona, quando lo hanno avvertito che la foto che lo ritrae con tanto di mascherina e camice dietro la scrivania del suo studio, era stata clonata e utilizzata per dare un volto al fantomatico DRFranceschi, un sedicente medico presentato come esperto su uno dei canali telegram dove vengono messi in vendita – illegalmente, manco a dirlo – green pass contraffatti.

Il medico ha già spiegato di non avere assolutamente niente a che fare con quei gruppi e che si rivolgerà alla polizia postale per capire che cosa sia accaduto e chi sia dietro queste truffe.

Polizia postale che, comunque, è già abbondantemente impegnata visto che sull’app di messaggistica istantanea sono almeno tre o quattro i canali che promettono di fornire i certificati verdi, sotto lauto compenso, a chi non ne abbia diritto. Canali come Green Pass Ita che, ad esempio, a oltre 7000 mila iscritti.

I gestori presentano una sorta di tariffario – si va dai 100 euro per un green pass digitale ai 200 per uno cartaceo fino a sconti “famiglia” per avere 6 pass cartacei a 600 euro – e per il pagamento danno alcune indicazioni. E’ possibile pagarli, dopo avere concordato in chat privatamente, tramite buoni Amazon, con Postepay o anche con criptovalute. Insomma tutti sistemi difficilmente tracciabili.

Naturalmente una volta ricevuti i soldi non forniscono alcun green pass, queste almeno le informazioni che girano in rete. E anche se lo facessero la cosa sarebbe del tutto illegale e metterebbe nei guai anche i potenziali acquirenti. Niente di nuovo sotto il sole: vendita promessa su internet, denaro intascato dai truffatori, bene non consegnato.

Sui canali Telegram come Green Pass ITA si è creata, per renderli più credibili, anche una sorta di sezione “scientifica” con tanto di Faq e di un “esperto risponde”. La foto utilizzata è appunto quella del medico savonese, tutt’altro che contrario al green pass, e come la maggior parte dei suoi colleghi impegnato da mesi nella lotta alla pandemia.

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