Genova. Sono tre al momento le persone denunciate dalla Digos per reati commessi nel corso della manifestazione ‘no green pass’ di sabato 24 luglio.
In particolare, due uomini sulla sessantina sono stati denunciati in quanto promotori del corteo estemporaneo. Uno dei due si era organizzato per guidare i partecipanti alla protesta, portandosi al seguito un impianto di amplificazione acustica e il relativo microfono (materiale sequestratogli già nella serata di sabato). Nei suoi confronti sono in corso ulteriori indagini per accertare il suo ruolo nell’organizzazione della manifestazione mai preavvisata.
Il secondo, invece, avrebbe attivamente collaborato col primo nella gestione del corteo, per portarlo sotto le sedi delle testate giornalistiche genovesi, accusate di fare disinformazione sulla pandemia e sull’efficacia delle misure di contenimento della stessa.
Un terzo uomo, infine, è stato denunciato perché ha scagliato pietre verso la sede del Secolo XIX, senza per fortuna riuscire a colpire i giornalisti che osservavano la folla radunatasi sotto le finestre della redazione.
E’ molto probabile che nei prossimi giorni arrivino ulteriori denunce per manifestazione non autorizzata o sanzioni per violazioni della normativa anti covid.
Intanto per i prossimi giorni sono attese nuove proteste. Il movimento #IoApro di ristoratori ed esercenti promette di portare oggi a piazza del Popolo, a Roma, “almeno 50 mila persone” e per domani il ‘Comitato libera scelta’ ha promosso fiaccolate in 11 città tra cui Genova. E sempre a Genova è attesa un’altra manifestazione contro il green pass promossa da ItalExit per venerdì pomeriggio e non è escluso un nuovo corteo spontaneo sabato 31 luglio sulla scia di quello della settimana scorsa.
Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando che le proteste
di sabato scorso non erano autorizzate, ha detto che il Viminale “guarda con attenzione alle manifestazioni dei no vax”. “Una follia” il paragone tra le misure anti Covid e la Shoah, per la senatrice a vita Liliana Segre. La linea del Viminale sarebbe quella di stringere le maglie sugli assembramenti multando chi come previsto dalla legge, non indossa la mascherina.