Genova. La maggioranza in Regione si spacca sulla questione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre negata dal Comune di Sori. Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno proposto da Sergio Rossetti (Pd) che che impegna la giunta a “verificare se l’amministrazione di Sori è disponibile a riconsiderare la decisione di negare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre e a sostenere ogni iniziativa che promuova e riconosca la senatrice quale testimone della deportazione nazifascista”. Il documento ha ottenuto i voti della minoranza e dei consiglieri del gruppo Cambiamo con Toti, mentre il resto della maggioranza ha optato per l’astensione.
Nel documento si ricorda che nel novembre 2019 il presidente della Regione prese posizione contro l’astensione del centrodestra al voto sulla mozione al Senato, presentata da Segre per istituire una commissione contro razzismo, antisemitismo e ogni forma di odio. Lo stesso Toti, parlando all’agenzia Dire, aveva stigmatizzato il voto nel Comune levantino: “Quanto accaduto in comune a Sori spero sia frutto solo di un’incomprensione, su cui mi auguro vi sia un pronto ripensamento. Non vi è neanche un motivo per cui non concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, testimone preziosa per il nostro paese dell’immensa tragedia degli ebrei”.
“Conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre avrebbe senso solo se Liliana Segre avesse avuto rapporti o legami con Sori o avesse acquisito un merito particolare verso la nostra comunità – aveva spiegato invece la maggioranza di centrodestra in una lettera -. Inoltre la cittadinanza onoraria conferita alla senatrice Segre sarebbe discriminatoria, perché la stessa dovrebbe concedersi a chi come lei porta ancora sull’avanbraccio tatuato il numero di matricola”.
“Noi ci asterremo perché riteniamo legittima scelta di un’amministrazione comunale di scegliere a chi assegnare la cittadinanza onoraria e non riteniamo che possa esserci un’ingerenza da parte del Consiglio regionale”, ha detto il capogruppo della Lega Stefano Mai. Dello stesso avviso il collega di Fratelli d’Italia Stefano Balleari: “Sono perplesso, questo atto non rientra tra le prerogative della Regione”. Il consigliere di Forza Italia Claudio Muzio lo ha bollato invece come un “atto di violenza intollerabile”
Anche il capogruppo di Cambiamo con Toti, Angelo Vaccarezza, ha definito il documento “profondamente scorretto”, ma poi, parlando a proprio nome, ha annunciato comunque il voto favorevole “per il contenuto del provvedimento, perché non vorrei che uscisse un messaggio sbagliato”. E così hanno fatto gli altri esponenti del gruppo. Favorevole tutta l’opposizione che non ha ravvisato alcuna censura nei confronti del Comune di Sori nel documento presentato da Rossetti.