Genova. La sezione ligure della Corte dei conti ha parificato il rendiconto generale della Regione Liguria per l’esercizio finanziario 2020. Una sola riserva, quella sui debiti per la cartolarizzazione immobiliare avviata dalla giunta Burlando, che si sono ridotti a 81,6 milioni ma continuano a non figurare come tali nei documenti contabili nonostante anche l’Istat sia intervenuta per riclassificare l’operazione. Giudizio nel complesso positivo per il bilancio ad eccezione delle spese per le consulenze esterne della società Liguria Ricerche, giudicate eccessive, e delle fughe di pazienti in sanità che tuttavia si riducono rispetto agli anni precedenti.
“Come ha riconosciuto la Corte, il bilancio di Regione Liguria è in sostanziale equilibrio, senza particolari criticità – ha commentato il presidente Giovanni Toti -. Nonostante le difficoltà del periodo di pandemia abbiamo raggiunto una serie di obiettivi. In primis, l’importante obiettivo del pareggio di bilancio per l’esercizio 2020 delle aziende e degli enti del sistema sanitario regionale: un risultato che segna il passaggio all’utilizzo delle risorse regionali pagate dai cittadini per implementare le potenzialità della nostra sanità anche alla luce dei ritardi accumulati in alcuni settori nel periodo pandemico. In questo senso, il programma Restart che sarà presentato a breve mira proprio a recuperare il gap in termini di prestazioni sanitarie causato dalla pandemia attraverso l’incremento di attività anche al fine di evitare l’aumento delle fughe”.
Per quanto riguarda Liguria Ricerche, la società in house del gruppo Filse che si occupa di studi sull’economia regionale, “la Regione non ha segnalato azioni volte al contenimento dei costi per consulenze conferite a soggetti esterni, il cui elevato ammontare è stato registrato in esercizi precedenti – si legge nella relazione del consigliere Donato Centrone -. Inoltre, riguardo alla rappresentata esigenza di razionalizzazione derivante dalla sovrapponibilità delle principali attività di tale società rispetto ai servizi prodotti da altra società indirettamente partecipata, ovvero Liguria International, la Regione ha prospettato un’operazione di fusione per incorporazione con la capogruppo Filse, da concludersi entro dicembre 2021, senza peraltro specificarne i dettagli operativi “.
Per Liguria Ricerche, prosegue la relazione, “è stato rilevato l’elevato costo sostenuto per consulenze affidate a soggetti esterni, che sembrano rappresentare la modalità ordinaria di esercizio di buona parte delle attività societarie. Occorre ribadire, in proposito, la contraddittorietà esistente tra le ragioni indicate a sostegno del mantenimento della società, quali l’elevata specializzazione e la consolidata esperienza raggiunta in taluni campi (in specie, nella programmazione e gestione dei fondi europei) e le dimensioni del ricorso ad incarichi di consulenza esterna”.
Sulla sanità “un’incidenza negativa continua ad avere il saldo della mobilità (negativo per 51,1 milioni di euro, ma in miglioramento rispetto ai 71,24 milioni del 2019), palesante la necessità di migliorare l’attrattività del sistema sanitario ligure o di ridurre le fughe dei pazienti verso altre regioni (al netto dei casi, peraltro percentualmente rilevanti, ritenuti fisiologici dal ministero della Salute) o, ancora, di stipulare accordi con le regioni confinanti”, prosegue la relazione.
“La sezione di controllo della Corte – aggiunge Toti – ha messo in luce anche altre azioni, che hanno avuto ricadute positive sul bilancio regionale: il miglioramento della capacità di accertamento e impegno che si attestano a percentuali molto alte, la correttezza degli accantonamenti al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e al Fondo rischi legali nonché al fondo perdite società partecipate”.
“È stato inoltre verificato il rispetto delle norme di coordinamento di finanza pubblica, in particolare del pareggio di bilancio – prosegue Toti – della spesa complessiva per il personale, delle spese per i consumi intermedi nonché la sostenibilità dell’indebitamento. Viene anche dato atto alla Regione dei numerosi strumenti di sostegno alle aziende (per circa 26,8 milioni di euro) approntati in risposta all’emergenza sanitaria: mi pare – sottolinea il governatore – che gli sforzi messi in campo per sostenere la lotta al Covid-19, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista del superamento della crisi economica e quindi di sostegno al tessuto produttivo, stiano cominciando a dare i frutti sperati. Ci auguriamo che sia così, anche alla luce dei dati che rilevano un filo di preoccupazione in questi giorni e delle misure che il governo assumerà nelle prossime ore”.
“Non bisogna abbassare la guardia e per questo continueremo con la campagna vaccinale e con grande attenzione alla sanità, cercando contemporaneamente di cogliere le opportunità che il Pnrr ci sta offrendo. Ringrazio i giudici della Sezione di Controllo e i nostri uffici del bilancio, tutto il comparto della sanità che assorbe gran parte delle risorse del bilancio ed è stato sottoposto ad uno stress straordinario durante questo anno. Speriamo il prossimo anno – conclude Toti – di avere un quadro economico congiunturalmente diverso e migliore”.