Genova. “Da due ore a questa parte le prenotazioni in Liguria sono tornate a schizzare, 5mila in due ore. Credo che Draghi abbia ottenuto l’obiettivo che voleva ottenere”. Così Giovanni Toti, presidente della Liguria, promuove le misure varate dal Governo sul green pass obbligatorio per una serie di attività a partire dal 5 agosto.
“Mi sembra che il Governo abbia agito con grande misura e anche efficacia – ha detto parlando a Tg2 Post -. Io sarei per non costringere nessuno a fare niente, ma il problema è sempre l’alternativa: così come l’alternativa alla Dad era l’assenza da scuola e non la scuola in presenza, rinunciare al green pass vorrebbe dire chiudere le attività, non aprirle senza green pass. Allora io scelgo il male minore. Ritengo che nessuno che non vuole vaccinarsi possa impedirmi di continuare ad andare al ristorante o allo stadio”.
Toti promuove anche il cambio dei criteri per la definizione dei colori delle regioni: terapie intensive al 20% e al 30% per le aree mediche per diventare arancioni e rispettivamente al 30 e al 40% per entrare in zona rossa.
“Fino ad oggi abbiamo calcolato la circolazione del virus tra le persone come elemento per inibire le libertà cittadini, oggi il principio è che può anche circolare ma se il tasso di vaccinazione è alto gli ospedali restano vuoti e le attività non chiudono. Mi sembra un passo culturale importante. Prima ogni 100 contagi Covid avevamo 14 ricoverati in ospedale, oggi grazie a vaccini sono 4 i ricoverati in ospedale, per chi ancora avesse dubbi”, conclude il governatore.
Nel frattempo procede con numeri importanti anche la seconda open night per fare la prima o la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna negli hub della Liguria: anche a Genova lunghe code e centinaia di dosi assegnate, stavolta senza particolari disagi.