Intervento

Genova 2022, Possibile: “Continuando a discutere nelle stanze i primo partito resterà l’astensionismo”

"In questi ultimi 5 anni abbiamo assistito a una gestione della città in mano alle sole decisioni del sindaco e a un'opposizione talmente debole da non percepirla come tale"

possibile

Genova. Riceviamo e pubblichiamo dai comitati genovesi di Possibile

GENOVA PER CHI?
Genova sa rispondere sulle questioni importanti. Lo abbiamo visto durante la 4 giorni “Genova ’01 Vent’anni dopo un altro mondo è necessario” che si è svolta dal 18 al 21 luglio scorsi. In tre sedi distinte circa 20.000 persone hanno partecipato a dibattiti e proiezioni di documentari sui temi e i problemi della globalizzazione che dai tragici fatti del 2001 sono ancora oggi ben presenti e purtroppo ancora da risolvere.

Con una certa vena polemica rileviamo l’assenza delle forze politiche istituzionali locali (per la verità non tutte), non solo per quanto riguarda la parte organizzativa (il sindaco ha negato alla rete che organizzava gli eventi l’uso esclusivo di Palazzo Ducale perché manifestazione politica, e nessun partito si è opposto alla decisione in consiglio comunale), ma soprattutto per quanto riguarda la partecipazione come pubblico alle iniziative. Può darsi che l’attenzione sia stata tutta carpita dal crescente dibattito sulle prossime elezioni comunali.

Dibattito sembra un termine un po’ forte da usare, dal momento che l’attuale giunta Bucci è libera di imperversare in lungo e in largo disseminando di logistica ogni area potenzialmente rigenerabile della Valpolcevera, allontanando la costa con un mare di moli di cemento davanti alla città, dietro a montagne di container e riportando distese di TIR sulla collina degli Erzelli mortificando ogni aspettativa dei frequentatori del nuovo parco e supermercati in ogni dove senza sollevare una pur minima reazione. Anzi qua e là, talvolta, si ha la sensazione che ancora una volta ci si prepari alla “dolorosa e onorevole sconfitta” che consentirebbe di vivere le istituzioni (il comune del capoluogo ligure in questo caso) per ulteriori cinque anni senza il peso della responsabilità di governare.

Le responsabilità sono pesanti da assumere e questo vale anche nel caso si debba rimanere all’opposizione. In questi ultimi 5 anni abbiamo assistito a una gestione della città in mano alle sole decisioni del sindaco (“ascolto tutti e poi decido io!”) e ad un’opposizione talmente debole da non percepirla come tale.

Anche adesso che si va verso le amministrative del 2022, si preferisce rimanere a discutere all’interno delle proprie stanze, senza aprirsi a tutte le forze politiche che dovrebbero far parte dello schieramento a sinistra e a gran parte della cittadinanza. Inutile stupirsi e protestare perché il sindaco non conceda una sala di Palazzo Tursi alla coalizione di centro sinistra, se le volte che questa cosa è già successa non si è fatto nulla perché i principi democratici venissero rispettati.

Alle scorse elezioni amministrative il primo partito è stato quello dell’astensionismo e non è continuando a perpetuare le stesse logiche di scelta di candidature, che si convincerà chi non ha votato alle scorse elettorali a farlo questa volta.
I comitati genovesi di Possibile

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