Delitto

Femminicidio Clara Ceccarelli, rinviato a giudizio l’ex compagno: per la difesa “era disturbato”

Il processo inizierà l'11 ottobre, secondo l'avvocato Bertone non c'era premeditazione e nemmeno crudeltà

Generica

Genova. E’ stato rinviato a giudizio Renato Scapusi, l’uomo di 59 anni che il 19 febbraio scorso ha ucciso la sua ex compagna Clara Ceccarelli nel suo negozio di pantofole in pieno centro a Genova. Il processo, davanti la corte di assise, inizierà l’11 ottobre.

Scapusi, difeso dall’avvocato Stefano Bertone, è accusato di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà. Secondo il consulente della procura, l’uomo è in grado di intendere e volere.

Non è così per il legale dell’uomo che ha sostenuto come non vi fosse premeditazione e nemmeno crudeltà e che prima dell’omicidio era stato dimesso con una terapia a base di psicofarmaci, quindi c’era un disturbo psicotico in atto.

L’uomo, ludopatico e disoccupato, quel pomeriggio andò nel negozio di Clara, la spinse contro un muro e l’accoltellò con un centinaio di fendenti. Poi scappò ma venne ritrovato dagli agenti delle volanti dopo diverse ore di ricerche mentre cercava di suicidarsi gettandosi da un muro. La donna, che in una prima fase della relazione lo aveva aiutato anche economicamente, lo aveva poi lasciato a causa dei suoi problemi con il gioco.

leggi anche
omicidio via colombo
6 luglio
Omicidio di Clara Ceccarelli, la procura chiede il rinvio a giudizio per l’ex compagno
Generica
Il ritratto
“Clara Ceccarelli aveva paura”, chi era la donna uccisa nel suo negozio in via Colombo
omicidio via colombo
Aggressione
Omicidio in via Colombo, donna accoltellata nel suo negozio. Scattata la caccia all’uomo
renato scapusi clara ceccarelli
Salvato
L’uomo che ha ucciso Clara Ceccarelli ha tentato il suicidio nel carcere di Marassi

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.