Genova. “Abbiamo elementi certi per dire che questi impianti dove sono impiegati i lavoratori che sono stati messi in libertà dall’azienda erano già fermi prima dello sciopero perché sono quelli interessati dal principio di incendio di qualche giorno fa”. Lo dichiara il coordinatore dell’Rsu di Acciaierie d’Italia Genova Armando Palombo.
Quindi “la messa in libertà, che prevede la sospensione senza stipendio per l’intero turno e che loro giustificano con problemi legati alla sicurezza degli impianti a causa dello sciopero di un’ora è avvenuta su impianti già fermi da giorni. Questo è un elemento gravissimo che incancrenisce i rapporti in fabbrica. Fra l’altro – aggiunge il delegato – la messa in libertà è avvenuta con un comunicato appeso alla porta delle reparto e un capo che ha detto a voce ai lavoratori che dovevano tornare a casa con pratiche che ricordano il caporalato”.
Al momento l’rsu ha confermato la mobilitazione nelle forme attuali almeno fino a venerdì ma “per lunedì ci prepariamo a mobilitazioni più incisive contro quelli che sembrano anticipare dei veri licenziamenti all’interno dell’Ilva”.