L'europeo visto dal territorio

Euro2020, l’Italia si prepara ad un’altra notte magica: le parole di Roberto Scelfo e Fabrizio Barsacchi

Il collaboratore tecnico del Ligorna ed il direttore sportivo dell'Angelo Baiardo hanno commentato le gesta della nostra nazionale in esclusiva per Genova24

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Londra. “Notti magiche, inseguendo un gol, sotto il cielo di un’estate italiana”: non serve aggiungere altro per descrivere il cammino europeo dei nostri azzurri, un gruppo unito e coeso che sta dimostrando non soltanto di potersela giocare con chiunque, ma anche di avere una propria identità ben definita ed uno spirito di sacrificio difficilmente raggiungibile. È in questo modo che la nazionale di Roberto Mancini ha ufficialmente concesso di sognare ad un popolo intero, tutti uniti sotto un’unica bandiera, tutti insieme per un’impresa che, qualora riuscisse ad essere realizzata, risulterebbe come davvero storica.

Durante i primi mesi della pandemia e all’inizio di quest’anno più volte siamo arrivati a chiederci cosa potesse realmente unire la popolazione, una schiera di persone riuscite sempre, per un pretesto o per un altro, a trovare un motivo di discordia. Le misure anti-Covid, la politica, il come affrontare personalmente la pandemia, tanti sono stati i motivi di dispute e dissapori. Anche guardandoci indietro però potremmo renderci conto di come anche durante il primo lockdown soltanto una cosa riuscì a farci realmente avvicinare: il nostro inno, il tricolore esposto fuori dai balconi, la voglia di ripartenza e di non mollare di fronte ad un nemico invisibile che, grazie ai vaccini, sta finalmente trovando del reale filo da torcere.

Ripensando a ciò risulta maggiormente comprensibile il motivo per il quale sia nuovamente esploso un incondizionato amore per la nostra nazionale, una squadra capace di vincere e convincere portando con sé la voglia di rivalsa dopo un periodo davvero terribile per il movimento calcistico italiano, culminato con la non qualificazione alla fase finale del Mondiale di Russia 2018.

Tanta fatica e qualche scelta criticata, ma soprattutto la creazione delle basi per la formazione di un gruppo coeso: sono stati questi i semi piantati da Mancini, giocatori spaesati dai quali è germogliata una spedizione azzurra che ha permesso nuovamente agli italiani di essere orgogliosi, di vincere e di esultare per la propria selezione. Adesso però arriverà il difficile: la final four di Londra a Wembley infatti sicuramente spaventa nascondendo diverse insidie. A questo andranno aggiunte l’assenza del fenomenale Spinazzola e il momento non brillante che sta attraversando Ciro Immobile, anch’esso finito nell’occhio del ciclone successivamente alle prestazioni opache contro Austria e Belgio.

Il gruppo però fa la differenza, su questo hanno concordato entrambe le voci del calcio “nostrano”, una realtà sicuramente diversa che tuttavia non vede l’ora di poter mollare tutto per festeggiare un altro gol siglato dai nostri splendidi azzurri. “Contro il Belgio l’Italia ha dimostrato di essere una squadra forte e quadrata, un grandissimo collettivo pronto anche per sfide sulla carta maggiormente complicate”. Ha iniziato con questi toni il proprio intervento Roberto Scelfo, allenatore del settore giovanile e collaboratore tecnico del Ligorna che si è gentilmente prestato ai nostri microfoni.

Successivamente l’intervistato ha poi proseguito analizzando la sofferenza patita contro Lukaku e compagni, giustificata a suo modo di vedere proprio dalla forza della nazionale allenata da Roberto Martínez. “Sono uscite da questo Europeo squadre molto titolate, a mio parere noi abbiamo la grande possibilità di fare ancora meglio rispetto a quanto messo in mostra finora.”

In seguito è arrivata un’analisi generale relativa all’undici azzurro, una rosa definita importante ma non senza alcuni punti deboli. La grande mancanza secondo Scelfo è proprio quella di un centravanti d’area di rigore, assenza alla quale per il momento sono riuscite a sopperire le grandissime prestazioni del centrocampo italiano, vero e proprio punto di forza a disposizione della nazionale di Roberto Mancini. 

Infine è stato fatto un appunto anche su Spinazzola, giocatore importante che sicuramente mancherà: “Il nostro terzino ha messo in campo delle prestazioni davvero mostruose, noi però domani ce la vedremo contro la Spagna, i maestri del tiki-taka contro i nuovi esperti del palleggio. Credo andrà bene, spero di non essere smentito.”

Dello stesso avviso anche Fabrizio Barsacchi, direttore sportivo dell’Angelo Baiardo che sul tema ha dichiarato di vedere nella nazionale di Luis Enrique un’avversaria temibile; non saranno infatti la squadra incredibile ammirata tra il 2008 ed il 2012, però senza ombra di dubbio le Furie Rosse dispongono di un’ottima qualità. Punto debole la fase difensiva, con Laporte e Pau Torres poco attenti e spesso lenti secondo l’intervistato: “In vista del match di domani fare un pronostico risulta davvero difficile, questo perchè nelle fasi finali degli Europei può succedere di tutto. Mi auguro possa andare bene, vedremo.”

In seguito Barsacchi ha rivelato di aver notato una grandissima forma fisica da parte della nostra nazionale, questo con la prestazione offerta contro il Belgio che ha anche confermato come i nostri interpreti si esaltino contro le formazioni che si scoprono concedendo spazi.

“Mancini ha fatto un lavoro incredibile a livello di gruppo, avere poco a disposizione dei calciatori e riuscire a dargli un’identità è sicuramente un motivo di grande vanto per il nostro commissario tecnico e per il nostro movimento tutto. Il nostro allenatore è inoltre riuscito a riavvicinare tutti alla nazionale, un’impresa non facile dopo il biennio Ventura.”

È terminata in questa maniera anche l’intervista di Fabrizio Barsacchi, direttore sportivo che ha in seguito rilasciato qualche dichiarazione sull’Angelo Baiardo (verranno riportate in un secondo momento). Adesso però sta arrivando nuovamente il momento di vivere azzurro, di stringersi forte e di volersi tanto bene. Domani a quest’ora sapremo quale destino attenderà l’Italia: ritorno a Roma oppure prosieguo del sogno, l’unica certezza è che sbagliare non sarà concesso.

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