Genova. Il Comune di Genova sta pensando a un’onorificenza da tributare al 23enne Federico Chiesa, protagonista della cavalcata degli Azzurri verso il titolo europeo, e agli altri personaggi chiave della Nazionale legati alla città. A confermarlo a Genova24 è il sindaco Marco Bucci: “Lo stiamo valutando, mi pare una cosa molto bella”.
Modi e tempi sono ancora in corso di valutazione. Potrebbe trattarsi di un premio o un riconoscimento che verrà consegnato probabilmente durante un evento pubblico. A coordinare le iniziative sarà il consigliere delegato allo Sport Stefano Anzalone, che ribadisce: “Ne stiamo parlando, ma dovremo vedere quali saranno i loro impegni. Qualcosa faremo”.
Oltre a Federico Chiesa, nato a Genova nel 1997 e figlio d’arte (il padre Enrico, calciatore, era originario di Mignanego), appare scontato che il tributo della città sia destinato a coinvolgere due nomi indissolubilmente legati alla storia blucerchiata, anche se nessuno di loro è genovese: Roberto Mancini e Gianluca Vialli, diventati il simbolo della notte magica azzurra con il loro abbraccio liberatorio in lacrime a Wembley. Senza dimenticare che nello staff dell’allenatore figura pure Attilio Lombardo, anche lui nel gotha di quella mitica Sampdoria.
“Genova vuole premiare il valore, l’impegno, la professionalità e le capacità di chi è riuscito a compiere un’impresa sportiva straordinaria di grande valore sociale per l’Italia – spiegano Bucci e Anzalone -. La nostra città sarà lieta di poter conferire una onorificenza cittadina da concordare con il consiglio comunale per meriti sportivi a Federico Chiesa, calciatore della Nazionale e genovese di nascita, a Roberto Mancini, Attilio Lombardo componenti dello staff tecnico e Gianluca Vialli capo delegazione degli azzurri a Euro 2020 e genovesi di adozione”.
Il sindaco ha intenzione di invitare i componenti della Nazionale di calcio italiana alla cerimonia per giornata colombiana del prossimo 12 ottobre.
Del resto, se Vialli-Mancini-Lombardo non scaldano i cuori dell’altra metà della Genova calcistica, quella rossoblù, le prodezze di Federico Chiesa hanno messo d’accordo tutti. Determinante agli ottavi in Italia-Austria con un gol spettacolare nei tempi supplementari, determinante in semifinale contro la Spagna con un’altra prodezza, in finale non ha segnato (è dovuto andare in panchina per un infortunio alla caviglia) ma ha commosso il pubblico con un “Ti amo, mamma” al telefono intercettato dalle telecamere durante la festa per la vittoria.
Una Nazionale che, in ogni caso, ha molto di Genova nelle sue fila, e questo legame lo ha sottolineato ieri sera la città con una festa nelle strade come non si vedeva più da anni. Un legame che adesso toccherà alle istituzioni rafforzare con un gesto tangibile di riconoscenza.