Genova. Se alla fine il Comune di Genova si costituirà parte civile contro Aspi al processo sul crollo di Ponte Morandi, poco conterà la polemica sollevata negli ultimi giorni – quello sarà il risultato finale – ma le parole dichiarate nel pomeriggio dal sindaco Marco Bucci fanno infuriare ancora di più il M5s che proprio oggi aveva tenuto una conferenza stampa per ribadire il concetto.
“Ho già detto pubblicamente che il Comune si costituirà parte civile nel processo per il crollo di Ponte Morandi. Lo faremo sicuro. Lo sanno benissimo, lo sanno tutti, è inutile che continuino a chiederlo”, ha detto Bucci rispondendo neppure troppo indirettamente alla conferenza stampa.
“Lo ho detto anche a loro personalmente in una riunione di capigruppo – ha detto il sindaco – lo sanno tutti, non capisco perché ci sia questa continua richiesta”. E la tempistica? “Bisogna farlo entro il 15 ottobre, data dell’udienza preliminare. L’ho già detto cinque o sei volte in pubblico” ha concluso Bucci.
Il timore del M5S era che il Comune di Genova volesse attendere l’avvio del dibattimento per la costituzione confidando nel frattempo nella transazione economica con Aspi. Inoltre i pentastellati smentiscono che il sindaco abbia mai detto a loro quelle parole anzi, sostengono che durante la capigruppo di martedì scorso Bucci abbia spiegato che esperti avevano consigliato all’amministrazione di attendere.
Come sia andata veramente, sarà molto complicato scoprirlo. Difficilmente le posizioni troveranno un punto di incontro ma intanto, a questo punto, insieme a tanti altri soggetti, il 15 ottobre, ci sarà anche palazzo Tursi, indipendentemente da trattative private o ipotetiche cause civile. Anche perché una volta che ci si costituisce parte civile ci si può tirare indietro, ma non è possibile fare il contrario.
leggi anche

Ponte Morandi, M5s: “Non costituirsi parte civile entro l’udienza preliminare è un grande rischio per il Comune”
