Genova. Nonostante il boom di ricoveri per Covid negli ultimi giorni in Liguria, col numero degli ospedalizzati raddoppiato nel giro di una settimana scarsa, lo scenario sembra immutato: nei reparti di malattie infettive – e soprattutto in terapia intensiva – ci finiscono soprattutto i non vaccinati, o comunque coloro che non hanno completato il ciclo e che perciò hanno meno anticorpi per difendersi dalle varianti.
A confermarlo sono per ora i numeri del San Martino di Genova: “I 6 ricoverati in terapia intensiva al San Martino sono tutti non vaccinati – spiega il direttore della clinica di malattie infettive Matteo Bassetti – mentre in reparto abbiamo solo 2 non responder molto anziani” su 7 ricoverati in media intensità
Ma chi sono i non-responder? Si tratta di persone vaccinate, che tuttavia non sviluppano anticorpi: su di loro l’iniezione non funziona. Spesso si tratta di anziani o pazienti immunodepressi, ma i dati scientifici a disposizione sono ancora scarsi. Secondo Bassetti circa il 5% dei vaccinati con doppia dose si trova in questa condizione: “Bisognerebbe capire chi sono prima che si infettino e cosa fare per loro: terza dose di vaccino e/o maggiore protezione (per esempio uso di mascherine Ffp3)”, ha spiegato l’infettivologo su Facebook.
Per capire cosa accada negli altri ospedali e quale sia situazione regionale nel suo complesso, al momento è impossibile avere dati aggiornati e precisi. Fonti di Alisa spiegano che le ultime rilevazioni indicavano una percentuale di poco superiore al 10% di vaccinati a ciclo completo tra i ricoverati, ma il riferimento è lo scenario di metà luglio, quando il numero di ricoverati era circa un quarto di quello attuale.
Dalla direzione sanitaria del Galliera, dove erano 15 i ricoverati secondo il bollettino del 26 luglio, non arrivano numeri precisi ma si puntualizza comunque che “la stragrande maggioranza, per non dire quasi totalità dei ricoverati in malattie infettive e rianimazione, non sono vaccinati“.
Al momento, dunque, i (pochi) dati disponibili in Liguria testimonierebbero l’efficacia dei vaccini. In futuro bisognerà tenere conto anche del cosiddetto “effetto paradosso“: più salirà la copertura vaccinale più le percentuali di vaccinati e non vaccinati sul totale dei ricoverati si avvicineranno fino addirittura a invertirsi. Questo perché, all’aumentare della platea dei vaccinati con seconda dose, aumenterà anche la quantità di persone che si contagiano e si ammalano trovandosi in quella minoranza (il 5% stimato da Bassetti) che non risponde all’immunizzazione, mentre allo stesso tempo diminuiranno le persone non vaccinate e quindi anche i contagi nella loro fascia.