Genova. Salvo sorprese dell’ultimo minuto sarà Simone D’Angelo il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico di Genova. La vittoria al congresso risulta ormai matematicamente dal conteggio dei voti nei circoli: al momento è in vantaggio con 76 delegati a 70 su un totale di 150 delegati da assegnare. All’appello mancano ancora alcune pedine, ma lo svantaggio dello sfidante Federico Romeo non è più recuperabile.
Decisivo è stato il risultato di Bavari che ha assegnato un delegato alla mozione D’Angelo. Ultimo atto di una rimonta che ha visto il vicesegretario uscente sorpassare nel weekend il presidente del Municipio Valpolcevera dopo averlo rincorso per una decina di giorni a pochissimi voti di distanza. Nelle ultime ore anche il numero di delegati da mandare in assemblea è stato oggetto di una querelle interna, visto che il 30 giugno la commissione aveva partorito una tabella con 149 delegati che dovrà essere aggiornata con uno in più. Alla fine, comunque, il testa a testa si è risolto in un colpo di scena, visto che Romeo, sostenuto anche dalla segreteria uscente oltre che dal consigliere regionale dem più votato, Armando Sanna, era indicato come favorito alla vigilia del congresso.
A sancire ufficialmente il risultato sarà l’assemblea in programma il 18 luglio alla sala Cap di via Albertazzi dove i delegati voteranno i rispettivi candidati alla segreteria e alla presidenza dell’assemblea. Queste le modalità decise dalla commissione congressuale che aveva escluso il ricorso alle primarie per la scelta del nuovo segretario. Da capire tuttavia l’esito di alcuni ricorsi depositati relativi ai circoli di Sori, Arenzano e Masone.
D’Angelo, 33 anni, già vicesegretario e responsabile organizzativo, sostenuto dal capogruppo a Tursi Alessandro Terrile oltre che alcuni decani (ma non tutti) del Pd locale e i Giovani Democratici, prenderà il posto di Alberto Pandolfo. “Il coraggio di cambiare, insieme per non lasciare indietro nessuno”, il titolo del testo della mozione a suo sostegno. “Ogni volta che il Pd ha due voci sulla stessa questione, tutta la nostra comunità fa un passo indietro e perde credibilità”, si legge in un passaggio, fra le 31 pagine della mozione.
“Il nostro programma si muove su due filoni, quello della riorganizzazione del partito e quello dell’agenda politica per Genova, due aspetti che devono essere correlati, un partito debole non può pensare di vincere le elezioni – spiegava Simone D’Angelo prima del congresso – un’agenda politica forte non si costruisce solo inseguendo la politica del centrodestra dando un’opinione opposta e contraria, ma essendo un’alternativa reale al centrodestra“.