La mozione

Verso il congresso Pd, Federico Romeo: l’enfant prodige della Valpolcevera vuole “tornare a vincere”

Candidato alla segreteria provinciale del partito contro Simone D'Angelo - il congresso si conclude il 18 luglio - il suo "manifesto" è già un programma per le comunali di Genova

Generico giugno 2021

Genova. Si chiama Per tornare a vincere la mozione a sostegno di Federico Romeo, giovanissimo presidente del municipio Valpolcevera e fra le voci in ascesa (ormai da tempo) del Partito Democratico ligure tanto che il suo nome, in passato, fu suggerito persino come candidato alla Regione Liguria. Una popolarità e un’autorevolezza che è accresciuta ulteriormente soprattutto a partire dal 2018 quando, per il crollo del ponte Morandi, la Valpolcevera è finita sotto i riflettori di tutto il Paese.

Federico Romeo, 29 anni, è in corsa per la segreteria contro l’attuale vicesegretario cittadino Simone D’Angelo, 33 anni. Il congresso provinciale del Pd inizierà nei circoli il 30 giugno per terminare il 16 luglio. Qui gli iscritti voteranno i segretari di sezione e i delegati che voteranno il segretario provinciale. Il 18 luglio, alla sala Cap di via Albertazzi, appunto, si terrà il passaggio formale dell’assemblea provinciale che nominerà il vincitore tra i due candidati segretari e il nuovo o la nuova presidente dell’assemblea. Come noto, il congresso non si svolgerà attraverso primarie.

La parte più corposa del testo della mozione è quella “Verso Genova 2022”, una sorta di programma elettorale in nuce che, peraltro, amplifica i rumors che parlano della voglia di Romeo di candidarsi contro Bucci la prossima primavera.

Il Pd dovrà saper formulare una risposta riformista e collettiva alla crisi elaborando un nuovo modello di sviluppo che riesca innanzitutto ad assicurare ai genovesi il lavoro, sia esso dipendente o autonomo. Assicurare lavoro significa costruire un nuovo welfare universalistico, non corporativo e fondato sulla solidarietà tra generazioni, che sappia contrastare la precarietà senza cancellare la flessibilità. Per farlo occorre ripensare la spesa sociale per sostenere il reddito, la natalità e quindi le famiglie, l’occupazione femminile, il sostegno alla non autosufficienza e la promozione della salute dei cittadini“.

La mozione Romeo per ogni tema affrontato propone alcuni “progetti bandiera”: sul fronte dell’industria una strategia per rendere Genova leader nel Paese nella sicurezza delle infrastrutture digitali, sull’economia del mare un porto che deve diventare a emissioni zero, sul fronte del commercio la richiesta di una moratoria di un anno per l’apertura di nuovi supermercati o ipermercati, su quello del cultura un cartellone che non sia più centralizzato ma fatto di tante voci, piccoli festival, realtà associative, fino al arrivare alla sanità con il potenziamento dei presidi territoriali.

Per quanto riguarda il partito sul territorio Romeo parte da il presupposto che “Siamo tutti fondatori, nessuno può dire di essere del Pd e che gli altri non ne sono parte. Dobbiamo tornare a essere un partito, ossia una libera associazione di cittadini contraddistinta da una identità riconoscibile, radicamento sociale, organizzazione interna, sede di dialettica partecipata nonché di regole liberamente accettate e condivise. Il Pd deve ritrovare la sua vocazione plurale: dobbiamo essere plurali e non faziosi“.

Anche in tal senso l’anima del Pd è nei circoli: “Il ruolo dei circoli deve essere valorizzato, è necessario redistribuire il potere decisionale partendo dal basso. Si devono valorizzare le competenze degli iscritti per sviluppare i programmi. Serve un partito diffuso”. A partire dalle cose concrete: “Dobbiamo tornare con forza, fisica ed economica, e con orgoglio a realizzare le feste dell’Unità”.

Federico Romeo si avvicina alla fase congressuale forte dell’aiuto di molti collaboratori e supporter, diviso tra l’attività da presidente di municipio e il lavoro in banca. I bookmaker, non è un segreto, lo danno per favorito visto l’ampio ventaglio di soggetti e correnti che stanno convergendo su di lui: la cosiddetta corrente degli amministratori (sindaci ed ex sindaci mossi in particolare dal consigliere regionale Armando Sanna), l’area +Dem, alcuni lettiani, figure come Roberta Pinotti o l’ex segretario Giovanni Lunardon e Lorenzo Basso, nonché Base Riformista.

Di contro D’Angelo è sostenuto da forze piuttosto eterogenee (ha dalla sua sostanzialmente la maggioranza orlandiana del partito, figure come il capogruppo a Tursi Alessandro Terrile o la sindaca di Sestri Levante Valentina Ghio, oltre ad alcuni decani (ma non tutti) del Pd locale, i Giovani Democratici e gli ex popolari.

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