Dibattito

Una via a Don Giussani, fondatore di Comunione di Liberazione, al nuovo Waterfront Levante

Approvata dal consiglio comunale una mozione proposta dal centrodestra ma sottoscritta anche da Italia Viva e Pd che, però, esce dall'aula (e poi rientra)

Generico giugno 2021

Genova. E’ stata approvata, anche se in modo piuttosto rocambolesco, la mozione per intitolare una piazza o una via a Genova, possibilmente nel nuovo quartiere del Waterfront Levante, a Luigi Giussani, il sacerdote intellettuale e teologo fondatore del movimento Comunione e liberazione, di cui nel 2022 ricorrerà il centenario della nascita.

Il primo firmatario della mozione è Mario Baroni del gruppo di Cambiamo ma la proposta è stata sottoscritta anche dai capigruppo di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e – nell’opposizione – di Italia Viva e Pd. Votazione rocambolesca poiché prima della votazione un’esponente dell’opposizione ha chiesto di verificare il numero legale (Pietro Salemi, Italia Viva) ma nonostante l’uscita dei consiglieri dem – che pur avevano sottoscritto la mozione – il numero legale risultava rispettato.

Nella mozione si parla di Monsignor Giussani in quanto “servo di Dio”, si ripercorre la sua vita e il suo ruolo nell’educazione dei giovani, gli studi e i riconoscimenti e la guida di CL di cui Giussani fu alla guida dagli anni Settanta fino alla morte, nel 2005.

“Nella vita ho avuto modo di conoscere questa persona personalmente ed è stata per me un maestro”, ha detto Baroni presentando la mozione.

Giussani ebbe un forte legame con la Liguria avendo frequentato la riviera per motivi di salute e vacanza. Aveva un rapporto molto stretto con l’allora cardinale Giuseppe Siri. A Genova in particolare contribuì alla nascita di opere come il Banco alimentare, il Centro culturale Peguy, l’associazione Cilla e famiglie per accoglienza e cooperative sociali.

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