Resilienza

‘Un anno di Coronavirus’, gli studenti e Unicef sconfiggono il virus a colpi di colori, musica e arte

Trecento elaborati, cinquanta classi coinvolte e seicento studenti che grazie alla scuola hanno trasformato il periodo del Coronavirus in speranza e voglia di ripartire

Progetto Unicef Coronavirus Regione

Genova. “L’abbraccio è l’unica carezza che affidiamo ad ogni incertezza” si apre con questa frase la giornata di presentazione dei risultati del concorso indetto da Unicef nelle scuole liguri ‘Un anno di Coronavirus’, che si tiene proprio nel giorno in cui la Liguria entra in zona bianca.

Trecento elaborati, cinquanta classi coinvolte e seicento studenti che grazie alla scuola hanno trasformato il periodo del Coronavirus in speranza e voglia di ripartire. Aiutati dagli insegnanti, dall’arte, dalla musica, dai colori, i bambini dell’asilo fino ad arrivare ai ragazzi delle superiori, hanno fronteggiato un momento buio grazie al progetto dell’Unicef che Regione Liguria ha inviato a tutti gli istituti scolastici.

Il finale è fatto di musica rap, poesie, ritratti di resilienza e forza: “Oggi più che mai si celebra il lavoro e il valore della scuola, che quest’anno ha saputo trasformare le sensazioni derivate da un momento particolarmente difficile in energia e forza positiva – ha spiegato l’assessore all’Istruzione e Formazione Ilaria Cavo -. Viva la scuola ma soprattutto la scuola è viva, questo ci dicono i bambini e i ragazzi che hanno saputo elaborare le proprie emozioni creando piccole opere d’arte grazie al contributo fondamentale dei docenti. Ed è ancora più bello che il progetto sia partito da Unicef perché attraverso i loro lavori i bambini hanno espresso in maniera completamente libera il vero stato d’animo”.

Regione e Unicef insieme con lo scopo di aiutare i più giovani: “Abbiamo voluto sentire e ascoltare i ragazzi – ha detto Franco Cirio, presidente regionale Unicef – e questi 300 lavori fanno trasparire la speranza e soprattutto trasmettono la certezza che tutti insieme ce la possiamo fare”.
“Grazie a questo progetto – ha spiegato Alessandro Clavarino, dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale – i ragazzi hanno trovato il modo di tirare fuori il meglio e contrastare il peggio. Studenti che sembravano dimenticati, grazie alla scuola hanno saputo ripensare i modi della comunicazione e della didattica, trovando le giuste chiavi per fronteggiare il difficile momento”.

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