Genova. Non solo i familiari delle vittime di Ponte Morandi hanno reagito con delusione e sconcerto alla notizia del decollo della trattativa di cessione delle quote di Aspi dagli azionisti a Cdp. Oggi a scagliarsi contro l’operazione anche Giusy Moretti, una delle esponenti più energiche dei comitati degli sfollati di via Porro e della rete Oltre il ponte c’è.
“Parlo per me – premette la donna – io zitta e buona non ci sto. Questa ultima notizia è l’ennesima delusione di una politica incapace di fare quello che tutti noi ci aspettavamo. La giornata di ieri sancisce la nostra sconfitta, dico nostra perché in molti la viviamo così, per me sfollata e sopravvissuta è una ferita che si riapre, ricordi e dolore affollano la mente”.
Giusy Moretti cita la presidente del comitato Ricordo vittime Morandi, Egle Possetti, che si è definita schifata e indignata e che ha parlato di un chiaro disegno, di un macchinario ben oliato che si avvia a schiacciare la dignità e il rispetto.
“Ma davvero dobbiamo stare tutti zitti e buoni? – continua Giusy Moretti in un accorato post su Facebook – Io zitta non ci sto, e buona neppure, provo nausea e disgusto di come in Italia, con una manciata di soldi (tanti) si provi a lavarsi le coscienze, un bucato che per i profitti, di alcuni (forse tanti) si ottiene una buonuscita sulla pelle di 43 vittime innocenti e 508 persone sradicate dal proprio quartiere”.
“Vorrei davvero che tutti i liguri e i genovesi dimostrassero quanto questo accordo non s’ha da fare soprattutto per le code, il traffico, la mancata sicurezza vissuti per anni. Nei vari post contrari, si parla di una lotta , paragonandola a quella tra Davide e Golia, ma oggi dobbiamo purtroppo dire che, alla fine, ha vinto Golia. Davide però potrebbe stringere dentro il suo piccolo pugno quel sassolino, che potrebbe creare problemi al macchinario ben oliato”. Infine ancora una citazione musicale, ma da De André: “Siamo tutti coinvolti anche se ci riteniamo assolti”.