Sori. Due moli, rispettivamente da 40 e 50 metri, uniti da una lunga massicciata di protezione al piede che insieme ad un ripascimento strutturale potranno ‘salvare’ lo spiaggione di Sori dall’erosione marina, e fermare l’arretramento della riva che oggi si misura di un metro all’anno.
Questa è una delle ipotesi presentata dall’amministrazione civica del borgo marinaro per preservare la grande spiaggia da un arretramento diventato sempre più marcato in questi ultimi anni, e al momento in fase di valutazione da parte degli uffici regionali in ambiato di valutazione dell’impatto ambientale.
Le alternative progettuali sono tre, basate su alcune diverse soluzioni calcolate in base allo studio dello onde e dei flussi idrici registrati nella piccola baia, insieme alle caratteristiche dei fondali e dei materiali già presenti. Nella prima ipotesi è prevista la costruzione di una diga soffolta di 220 metri, con apice sotto il levello dell’acqua di un metro, che permetterebbe un ripascimento strutturale tale da fare avanzare la spiaggia di 10 metri.
La seconda ipotesi, invece, prevede il prolungamento del piccolo molo di ponente di 40 metri, unito alla costruzione ex novo di un molo a levante di 50 metri, presso la falesia di Capo Pino, “uniti” sott’acqua da un grande arco di protezione al piede del versante del fondale. Questa assetto permetterebbe un ripascimento strutturale che aggiungerebbe 15 metri di profondità alla spiaggia.
Stesso schema con la terza ipotesi, dove però i volumi potrebbe essere ridotti, con un allungamento di “soli” 30 metri del pennello di ponente, che però sarebbe inclinato di 20 gradi rispetto alla linea dell’attuale, con un molo di 40 a levante, sempre presso la falesia di Capo Pino ma 60 metri più vicino alla riva, e nuovamente una massicciata sottomarina di protezione al piede del fondale, più vicina alla riva e in parte sulla linea di quel che resta della diga soffolta oggi esistente. Anche in questo caso seguirebbe un ripascimento strutturale che permetterebbe un avanzamento della linea di cosa di 15 metri.
Il progetto è ora al vaglio dei tecnici, e potrebbe aggiungere una nuova pagina alla tormentata storia della spiaggia di sori: “Dal 1944 al 1973 si è osservato un marcato avanzamento della linea di riva – si legge nella relazione allegata allo studio – risultato dei versamenti delle macerie belliche e dei materiali di risulta della ricostruzione e dello smarino derivante dalla realizzazione delle gallerie autostradali”.
Esauritasi la fonte di alimentazione però la tendenza si inverte nuovamente: “Il periodo 1973-2003 è stato invece caratterizzato da un arretramento della linea di riva, malgrado i consistenti interventi a difesa del litorale mediante ripascimenti (1994, 2001-2002) e realizzazione di opere rigide (pennello a prosecuzione del costone roccioso, 1983) e barriera frangiflutti soffolta, 2001) che hanno rallentato, ma non arrestato, il fenomeno erosivo”. Erosione che ogni anno si mangia 1 metri di spiaggia.