Genova. La decisione dei padri minimi che gestiscono il convento e la chiesa di San Francesco da Paola ha lasciato contrariati molti abitanti del quartiere: d’ora in poi il parco sotto la chiesa, una delle poche aree verdi disponibili nel quartiere di San Teodoro, chiuderà i cancelli nelle ore pomeridiane.
A spiegare perché sono gli stessi padri minimi con un cartello affisso nelle scorse ore: “Questa è una proprietà privata, destinata ad area giardino. Il parco è adiacente alla chiesa conventuale, dove ci sono funzioni religiose. L’area non è un campetto di calcetto o luogo di altre attività. Inoltre la decisione è stata presa a causa della mancanza di educazione di alcune persone che, quando sono state esortate al rispetto del luogo, hanno reagito con infondata aggressività. Ci scusiamo con tutti coloro che desideravano riposare un po’ e pregare in questo luogo”.
Che il parco non fosse uno spazio pubblico accessibile senza regole era già chiarito con un cartello blu affisso al cancello che recitava chiaramente “proprietà privata“, mentre un altro messaggio lanciava l’avvertimento: “Attività diverse sull’area giardino non sono consentite, chi non rispetta la finalità dell’ambiente sarà invitato a uscire dall’area”.
Sui gruppi social di quartiere la notizia ha subito scatenato il dibattito. E se alcuni comprendono il punto di vista dei padri minimi, non manca chi li critica duramente. Come Tommaso Stanizzi, che ha segnalato il caso su Facebook: “Trovo vergognoso che qualcuno abbia deciso di chiudere le porte di San Francesco il pomeriggio. Privato? La chiesa dovrebbe essere un luogo pubblico per accogliere chiunque voglia avvicinarsi ad essa anche fisicamente e permettere ai ragazzini di giocare e trovare nel gioco la dimensione umana, sociale e religiosa. Vorrei segnalare che tanti religiosi sono caduti nel nome di questi valori, e lo dico da non credente”.