Genova. Nel 2019, prima del lockdown, avevano messo a segno numerosi furti in appartamento in diversi quartieri genovesi sfruttando doti atletiche non comuni che gli consentivano di scavalcare cancelli e arrampicarsi ai piani più alti degli edifici per poi forzare serrande o finestre.
Ad agire erano in tre, tutti di nazionalità albanese, con il supporto logistico di altrettante donne, alcune legate sentimentalmente ai ladri.
Ieri, grazie a un’ordinanza di custodia cautelare del gip, per i tre ladri si sono aperte le porte del carcere. Ai domiciliari invece sono finite le donne che accompagnavano i tre sui luoghi dove poi venivano commessi i furti.
Inoltre la presenza in auto delle donne consentiva al gruppo criminale di risultare meno sospetto e diminuiva il rischio di controlli da parte delle forze di polizia.
Il gruppo, peraltro, come hanno accertato le indagini condotte dalla squadra mobile, era particolarmente ostinato nel raggiungere gli obiettivi prefissati: in un caso hanno tentato di entrare addirittura dieci volte in un appartamento prima di riuscirci e una volta entrati, avrebbero mostrato un solo rimpianto: non aver rubato anche delle uova di Pasqua da portare ad una delle donne del gruppo.
Pedinamenti, appostamenti e intercettazioni avevano consentito già nell’aprile del 2019 di arrestare alcuni degli indagati in flagranza di reato. La refurtiva recuperata è stata tutta riconsegnata ai legittimi proprietari.