Belgrado. Il cielo è sempre più… bianco-celeste! Si potrebbe riassumere in questa maniera la splendida affermazione del sette capitanato da Ivovic, formazione che ha regalato alla Liguria e all’Italia in generale il ritorno di un titolo che mancava dal 2015. È stata infatti vittoria della Champions League per i ragazzi di Hernández, fino a poche ore fa allenatore di un gruppo che, dopo aver perso il campionato, ha avuto il merito di reagire, portando una società nostrana sul tetto d’Europa.
Un successo che vede tra i protagonisti anche Matteo Aicardi, savonese originario di Tovo San Giacomo il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni per commentare la splendida vittoria ottenuta dalla formazione in cui milita dal 2012: “Sono davvero contentissimo, è stato un anno travagliato perchè dopo la vittoria del Mondiale nel 2019 si è bloccato tutto. Io inoltre ho dovuto affrontare il Covid ed operarmi ad una spalla, sembrava una stagione senza lieto fine ed invece questo è puntualmente arrivato”.
In seguito il vice-campione olimpico ha riflettuto sulla ancora bruciante sconfitta accusata in campionato, con lo scudetto perso dalla Pro Recco per mano del Brescia dopo addirittura 14 anni. Aicardi ha definito difficili i momenti immediatamente successivi a quella sconfitta, situazione che ha però unito maggiormente un settebello riuscito a riportare a Recco una Champions dopo ben 6 anni di attesa.
È stata poi una domanda concentrata proprio sul mancato tricolore quella arrivata in seguito, con il campione d’Europa che ha risposto definendo fondamentale la mancata affermazione in A1 per riuscire a sollevare la nona Champions League della storia bianco-celeste: “Dopo il risultato ottenuto in Coppa Italia ci eravamo promessi di non sottovalutare il Brescia in vista del campionato, ma evidentemente non poteva andare in altro modo se non così, è stato un segno del destino.”
Successivamente c’è stato ancora spazio per il dualismo stagionale tra Pro Recco e An Brescia. Aicardi ha definito un sogno per tutto il movimento pallanuotistico italiano una finale europea interamente tricolore, svelando però di non aver mai voluto affrontare la squadra di Alessandro Bovo per andare alla ricerca di vendetta. “Questa per me è stata la vittoria più bella e difficile, sono ritornato ad ottimi livelli per quanto riguarda le mie prestazioni e ho avuto modo di rapportarmi con un gruppo fantastico, sicuramente ho preferito l’affermazione in questa edizione della Champions rispetto a quando la vinsi nel 2015.”
In seguito, alla richiesta di stilare un bilancio della stagione appena terminata, il centroboa ha risposto che ad inizio anno chiunque avrebbe messo la firma su una sconfitta in campionato precedente ad una vittoria europea: l’annata dunque è da considerare in maniera positiva.
La domanda successiva è stata invece dedicata alle Olimpiadi, una competizione che Aicardi spera di poter vincere come da obiettivo prefissato: “Non possiamo nasconderci, aspiriamo alla prima piazza. Non sarà facile perchè ci sono cinque o sei squadre davvero forti che possono puntare al nostro stesso traguardo, ma noi non vogliamo distrarci per poter salire su quel tanto agognato podio.”
Successivamente non poteva mancare un interrogativo sul rapporto con la città di Savona ed il savonese in generale. Il centroboa ha dichiarato: “Sento fortissimo il rapporto con il territorio e la società che mi ha cresciuto formandomi a livello pallanuotistico (la Rari Nantes Savona ndr), è stata una tappa fondamentale della mia vita. È per merito di Gervasio e Mistrangelo se sono arrivato dove mi trovo ora”.
Infine è anche arrivata una riflessione sulla separazione di coach Hernández con la Pro Recco, una decisione rispettata da Aicardi che ha scelto di non approfondire ulteriormente. È terminata così l’intervista al centroboa campione d’Europa, giocatore pronto adesso a rendere orgogliosa l’intera nazione andandosi a giocare le Olimpiadi da protagonista.