Parole dure

Partiti in piazza contro la vendita di Autostrade, Toti: “Dovrebbero chiudersi in casa dalla vergogna”

E sulla costituzione in parte civile nel processo di ponte Morandi: "Scelta tecnica, non politica: dipende se all'ente conviene, se c'è titolo per farlo e utilità per la collettività"

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Genova. “Io credo che i partiti politici, più che scendere in piazza, dovrebbero chiudersi in casa rossi dalla vergogna”. È la dura presa di posizione del presidente ligure Giovanni Toti rispetto alla manifestazione contro l’accordo per la vendita di Autostrade a Cdp che si terrà oggi alle 18 davanti alla prefettura. Tra i partecipanti, oltre ai parenti delle vittime di ponte Morandi, anche alcune forze politiche come Pd e M5s che fanno parte della maggioranza di governo.

“Distinguiamo – precisa Toti -. Sul dolore e risentimento di chi ha perso un proprio caro nel crollo di ponte Morandi o di chi ha avuto danni, dolori e lutti ovviamente non si discute. Trovo, invece, francamente grottesca la partecipazione in piazza di partiti politici che hanno girato in lungo e in largo questa città e questa regione promettendo soluzioni inapplicabili e digrignando i denti senza trovare una mezza soluzione che fosse accettabile”.

“Io credo che i partiti politici, più che scendere in piazza, dovrebbero chiudersi in casa rossi dalla vergogna, ringraziare il governo Draghi e il presidente del Consiglio che si sono presi la responsabilità di fare un passo avanti e trovare finalmente una soluzione che ci possa far ripartire, far sbloccare due anni di calvario di questa regione e intraprendere un viaggio verso il futuro”, aggiunge il governatore riferendosi alla trattativa.

Promettere alle persone cose che non si possono mantenere, cose che non si possono fare, che sono contrarie al nostro ordinamento fa parte del più bieco opportunismo e populismo di cui si è riempita la politica negli ultimi due anni. Andarlo a ribadire oggi in piazza trovo che sia un filo meschino e anche un po’ grottesco”.

Toti ha affrontato anche il tema della costituzione in parte civile della Regione nel processo di ponte Morandi, dopo che ieri il sindaco Marco Bucci aveva aperto all’ipotesi solo in caso di mancato risarcimento da parte di Autostrade. “La costituzione in parte civile è una scelta tecnica, non politica. Dipende se all’ente conviene, dipende se c’è titolo per poterlo fare in termini giuridici e se c’è una utilità per la collettività nel farlo. Saranno più che altro gli avvocati a dover decidere qual è la strada migliore per tutelare gli interessi della comunità”.

“Se la Regione avrà titolo si costituirà in ogni modo – ribadisce Toti -. In ogni caso vi è già una discussione in corso sui risarcimenti che Aspi deve dare alla città di Genova. In questo senso l’interlocutore numero uno è il Comune con cui noi ci confrontiamo quotidianamente e speriamo che questo ulteriore sblocco della situazione possa portare a un esito positivo. Con quel buonsenso, quella praticità senza velleità che ci ha sempre distinto cerchiamo di prendere tutto il meglio che possiamo dare a questa città”, conclude.

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