Dibattito

Mascherina all’aperto: mezza Europa ha già detto addio, per l’Italia ipotesi 15 luglio

I partiti discutono anche sulla proroga della stato di emergenza. Da settimane Toti a favore della rimozione dell'obbligo

mascherine san lorenzo

Liguria. La data potrebbe essere il 15 luglio: da quel momento in poi, con tutte le regioni in zona bianca, l’Italia dovrebbe dire addio alle mascherine all’aperto, come hanno già fatto molti Paesi europei e come ha chiesto a gran voce il presidente ligure Giovanni Toti. Ma sono ancora molti i dubbi.

Tra i favorevoli il senatore Matteo Salvini che questa mattina, intervistato da Radio Anch’io, ha dichiarato: “Ne parlerò con Draghi, sicuramente sarà una nostra proposta”. Anche il ministro Roberto Speranza sembra andare in questa direzione, affermando che lo stop alle mascherine all’aperto a metà luglio sia una previsione “realistica”. Un’ipotesi che il Presidente del Consiglio di certo non sdegna, soprattutto considerando le scelte di molti altri paesi.

Oggi, infatti, decade l’obbligo in Francia, in Svizzera dal 28 giugno e in Germania, dove già in alcuni Länder non era più obbligatorio indossarla a scuola, nei prossimi giorni dovrebbero esserci ulteriori allentamenti. Per quanto riguarda la Spagna, invece, il presidente Sanchez non ha ancora fissato una data precisa, ma si è detto pronto ad abbandonare presto la mascherina per strada. Andando fuori dall’Europa, lo stop era stato deciso già ad aprile dal governo israeliano, che fin da subito ha accelerato sulla campagna vaccinale.

Altro nodo che fa discutere i partiti è la proroga dello stato di emergenza. Se da una parte la sinistra vuol essere più prudente (“La guerra non è vinta, ci vuole serietà”, ha detto a Radio Immagina il capogruppo al Senato del Pd, Simona Malpezzi), dall’altra la destra chiede che finisca il 31 luglio.

Giorgia Meloni, infatti, ha definito una “ipotesi folle” quella di prolungarlo. Dalla stessa parte anche Matteo Salvini che ha affermato: “A mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato”. Sfavorevole alla proroga anche Forza Italia, con il ministro Mariastella Gelmini che, però, ha sottolineato come il governo voglia tenere “un atteggiamento di grande prudenza” non sottovalutando le varianti.

Con la fine dello stato di emergenza, infatti, verrebbero meno anche la struttura di missione del Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, il Comitato Tecnico Scientifico e alcuni provvedimenti su smart working e dad. In questo caso, quindi, la proroga (si parla fino al 31 dicembre 2021) servirebbe più che altro per semplificare le procedure e la burocrazia.

“Ieri anche la Francia ha levato l’obbligo della mascherina all’aperto, dopo molti altri paesi europei ed extra-europei – sottolinea anche il virologo Matteo Bassetti – E l’Italia? L’obbligo resta. Probabilmente almeno fino al 15 luglio. Pensare che la gente possa portare la mascherina all’aperto con 35 gradi centigradi è sbagliato e non utile. L’obbligo va tolto ora e non dal 15 luglio: rischiamo di far male, la gente non ne può più e poi se si dovrà tornare a usarla vedrà questo dispositivo come qualcosa di imposto in modo ideologico. Si deve passare dall’obbligo alla raccomandazione di dove usarla. È incredibile la chiusura ideologica del ministero e dei suoi consulenti su questo provvedimento”.

Più informazioni
leggi anche
Generico giugno 2021
Effetto collaterale
Lo studio dell’Iit, i bambini non riescono a distinguere le emozioni che si nascondono sotto le mascherine
Turisti a Genova agosto 2020
Tempi incerti
La mascherina all’aperto? Forse si potrà togliere ad agosto, ma tenendola in tasca
Generica
Posizione
Toti: “In estate via la mascherina all’aperto, il Covid è una malattia molto rarefatta”
Generico giugno 2021
Ipotesi
Addio mascherine all’aperto già a inizio luglio, Bassetti spinge: “L’obbligo va tolto subito”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.