Genova. Caduta di calcinacci, lavori non eseguiti, uffici pericolosi e malsani. Roberto Traverso, del sindacato Siap, torna a parlare delle condizioni inaccettabili in cui gli agenti e funzionari si trovano a lavorare nel palazzo della questura di Genova, tra via Diaz e in viale Brigate Partigiane.
Genova Città Metropolitana, dopo aver ereditato l’edificio anni fa dalla Provincia di Genova, lo ha venduto per 15 milioni di euro a Invimit nel 2016. “Da allora ci risulta che Invimit continui a battere cassa per gli affitti non pagati dal Ministero dell’Interno ma che continui ad infischiarsene della manutenzione del palazzo della Questura che sta letteralmente cadendo a pezzi”, dice Traverso
“Infatti in mezzo a questo flusso di fondi pubblici tra enti pubblici ci sta la sicurezza dei poliziotti genovesi che ogni giorno devono andare a lavorare in uffici pericolosi e malsani”, continua.
Il questore ha comunicato ai sindacati che il 3 giugno gli agenti hanno segnalato la caduta di calcinacci dalla facciata della questura di via Diaz, senza che fortunatamente ci siano stati dei feriti, cittadini compresi. Il Siap domani, lunedì 7 giugno, effettuerà un sopralluogo.
Ma oltre a questo nuovo grave caso il sindacato denuncia da tempo situazioni di pericolo dovute alla mancanza di manutenzione da parte della proprietà Invimit: “Il tetto della questura è un colabrodo, e malgrado i cosiddetti tappulli, quando piove la pioggia continua a gocciolare sulla scrivania di uffici della centrale operativa”.
“Un altro esempio sono le condizioni nelle quali versano gli uffici della squadra mobile, indecorosi, fatiscenti e vetusti, e che continuano ad avere finestre rattoppate con il cartone e persiane pericolanti che potrebbero anch’esse crollare sulla pubblica via”.
“Ancora una volta il Siap denuncia pubblicamente le inadempienze contrattuali del proprietario della Questura subite passivamente dalla nostra amministrazione, visto che sono anni che il Questore non prende una posizione formale e risolutiva nei confronti di Invimit ma si limita a riferire ai sindacati in merito a sterili ed inefficaci solleciti di ripristino”, conclude il sindacato.