Risposta

Gronda, il ministro Giovannini blinda l’opera: “Se servirà nomineremo un commissario”

I tempi di avvio sono "correlati alla definizione della procedura di contestazione ad Autostrade" dopo il crollo del Morandi

gronda giovannini

Genova. “In considerazione della valenza strategica” della Gronda di Genova, “le strutture del ministero stanno vigilando sulle modalità e sulle tempistiche di realizzazione, segnalando, ove dovessero ricorrere i presupposti, la necessità di procedere alla nomina di un commissario straordinario“. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini rispondendo a un’interrogazione presentata alla Camera dai deputati di Forza Italia Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco.

Giovannini, dopo aver ricordato il lungo iter del progetto, ha confermato che “i tempi di avvio dei lavori sono strettamente correlati a quelli di definizione” della “procedura di contestazione avviata nei confronti di Aspi” a seguito del crollo del ponte Morandi, nonché a quelli di approvazione del piano economico-finanziario della società.

E il piano economico-finanziario, “su cui gli uffici del Mims unitamente a quelli del ministero dell’Economia e delle finanze stanno eseguendo ulteriori approfondimenti – prosegue Giovannini  – prevede l’effettuazione da parte del concessionario di investimenti sull’intera rete gestita pari a 13,2 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi di euro relativi al passante autostradale di Genova”.

Lo scorso 14 aprile il direttore di gestione della rete di Aspi Enrico Valeri aveva riferito alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera che, secondo le previsioni, il progetto potrebbe essere “definitivamente approvato entro il mese di settembre”, auspicando tuttavia che nel frattempo sia stato sottoscritto il nuovo atto aggiuntivo con la società“.

“Sulla Gronda di Genova è necessario fare presto e procedere alla realizzazione dell’opera. Le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini da un lato ci confortano, perché certificano che su questa opera strategica di straordinaria importanza non si torna indietro, ma ora è venuto definitivamente il momento di passare dalle parole ai fatti. Genova e la Liguria non possono più aspettare, le infrastrutture, e la Gronda in particolare, sono strategiche per farsi trovare pronti e cogliere in pieno le opportunità della ripartenza dell’economia del Paese”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti commenta le parole del ministro Giovannini.

“Il cantiere della Gronda deve partite subito – aggiunge Toti -: il progetto è pronto a partire ormai da tre anni, Regione Liguria ha già espropriato i terreni e, tramite Autostrade per l’Italia, sono stati pagati gli indennizzi. Oltre a questo ci auguriamo – conclude Toti – che alle richieste del ministero di riduzione dei pedaggi sulla rete ligure corrispondano al più presto fatti concreti”.

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