Genova. La Genova Calcio, dopo aver perso di misura la gara di andata, si è nuovamente arresa al Ligorna, questa volta per 3 a 0.
Un’uscita di scena che comunque non pregiudica una stagione che, nel complesso, ha visto la squadra biancocrociata protagonista in positivo. Lo conferma il presidente Marco Vacca: “Non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto e soprattutto di quello che abbiamo costruito, anche in ottica futura“.
Il massimo dirigente della società genovese, però, non nasconde il proprio scontento per le scelte federali, relative alle designazioni arbitrali e non solo. “Siamo dispiaciuti perché secondo noi alla Genova Calcio, sia all’andata sia al ritorno, è stato tolto parecchio – afferma -. Il Ligorna non ha bisogno di aiuti o di favoritismi, è talmente una squadra impostata e preparata, loro fanno la loro partita. Dispiace vedere la scarsa attenzione che è stata dedicata a questa semifinale, a partire dagli arbitri ed agli orari in cui si è giocato: ci fossero otto partite da giocare contemporaneamente capirei, ma ce ne sono due. Giocarle alle 18 non penso che avrebbe creato problemi a nessuno. Invece c’è proprio disattenzione, o menefreghismo. Non so chi debba ragionare su queste cose, però è assurdo pensare che le società debbano chiedere di giocare più tardi, perché con due partite, come si è fatto spesso, bastava un giro di telefonate. Poi, probabilmente il risultato non sarebbe cambiato. L’inadeguatezza degli arbitri delle semifinali, almeno per quanto riguarda noi, è stata assurda, palpabile. Oggi forse un po’ meno, anche se due episodi importanti, quello su Michael e il rigore nettissimo su Volpe, gridano vendetta. Non si può”.
“Loro sono una squadra forte, però in una partita gli episodi sono importanti e questi episodi, all’andata soprattutto, ma anche oggi hanno condizionato perché se sull’1 a 0 mi dai un rigore magari può darsi che cambi la partita – prosegue Vacca -. Sono tutte situazioni che creano adrenalina, che creano un cambiamento di marcia. È un peccato che non siamo stati messi in condizione di giocarla serenamente. Io vorrei perdere una partita e poter dire ‘gli altri sono stati molto più bravi di noi e hanno meritato’; purtroppo non lo posso dire. Non parlo assolutamente di malafede, ma c’è stata un’inadeguatezza dei direttori di gara e degli assistenti“.
Oggi al Ferrando di Cornigliano si è rivisto in pubblico e l’entusiasmo era tanto, soprattutto da parte dei giovanissimi. “La cosa più bella è l’interesse che hanno dimostrato tutti i ragazzi del settore giovanile e della scuola calcio – dice il presidente -. Non sempre succede con le prime squadre e invece qua c’è un attaccamento ai colori sociali. Noi siamo contenti di rappresentare Genova, ne siamo onorati. Vedere questi ragazzini che tifano Genova Calcio nel massimo campionato regionale per noi è una soddisfazione, perché siamo gli unici che rappresentano Genova e non un quartiere o il levante o il ponente”.
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