Genova. Una serata come non la si vedeva da tanto tempo. Troppo tempo, per le centinaia di ragazzi che hanno invaso la zona più gettonata della movida, quella tra piazza delle Erbe, San Donato e salita Pollaiuoli, in cerca di una libertà a lungo negata. La prima volta in zona bianca senza coprifuoco stata celebrata come una liberazione collettiva a Genova, con tanto di countdown in stile Capodanno in piazza De Ferrari a precedere una breve festa improvvisata con musica e luci.

“Stasera vi riprendete un po’ della libertà che in quest’anno e mezzo non c’è stata – ha detto Toti parlando ai ragazzi dal palco – però, per tutto quello che abbiamo passato, dobbiamo prometterci che ci riprendiamo questa libertà con grande attenzione, prudenza e responsabilità, perché si tratta della vostra vita e della vita di molti altri. È giusto tornare a vivere e divertirsi, ma ricordando anche chi ha lottato e chi oggi non c’è più”.

Poi il conto alla rovescia e la scritta ReStart Liguria, nome ufficiale della campagna di promozione turistica della Regione, è stata proiettata sulla facciata del palazzo di De Ferrari tra giochi di luce. “Siamo venuti qui dalla Sicilia, non ci aspettavamo assolutamente questa festa”, commenta una coppia di ragazzi. Si balla, si canta, si beve e si sorride: “È una grandissima emozione, finalmente siamo liberi“.

Nei vicoli del centro storico la situazione è eterogenea. In piazza delle Erbe distanze rispettate e clienti seduti ordinatamente al tavolo. I gestori dei locali tirano un sospiro di sollievo: “La piazza è perfetta, non ci sono problemi, le persone in piedi non sono un problema nostro – spiega Marina Porotto, presidente del Civ Il Genovino e di Fipe Liguria -. Le regole vanno bene, speriamo che duri. Mancherebbero ancora i ristori del decreto Sostegni bis, se arrivassero sarebbe una vera ripartenza. Ma per noi è sicuramente una bella giornata. Tornare a lavorare quelle cinque ore in più e non doversi dividere tra ristorante o bar, e lavorare in modo più fluido e tranquillo, consente alle persone di godersela un po’ di più”.

In San Donato gran folla di giovani in coda per bere fuori dai locali. Le distanze sono oggettivamente un miraggio Partono cori da stadio, si sfogano settimane di restrizioni. Nella calca di salita Pollaiuoli, dove a fatica si riesce a camminare, incrociamo molti giovanissimi: “Domani torno a studiare perché ho l’esame di maturità – racconta un ragazzo – ma stasera vogliamo godercela. Quando si torna a casa? Non ci torniamo più”.

San Lorenzo e Porto Antico sono un altro mondo: qualche persona a passeggio, pattuglie della polizia a presidiare, poche saracinesche aperte e silenzio. La prima serata è stata un grande sfogo di massa, probabilmente oltre le aspettative. Ora c’è tutta un’estate davanti per verificare la tenuta del sistema.

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