Lettera

Depositi costieri, i lavoratori della Superba: “Ci sentiamo precari e futuri disoccupati”

Battono il tempo a Toti, Bucci e Signorini "Non ci fidiamo più delle promesse, l'opzione zero sarebbe un insulto al mondo del lavoro"

Generico giugno 2021

Genova. “Siamo fortemente preoccupati per la situazione in cui ci troviamo, noi e le nostre famiglie e chiediamo alle istituzioni un incontro urgente. Indicateci l’area dove delocalizzare subito i depositi costieri, trent’anni e oltre di attesa sono troppi”. Così l’rsu della Superba in una lettera inviata al presidente dell’Autorità portuale Paolo Signorini, al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci.

La lettera, firmata da Maurizio Besagno, Daniele Drago, Marco Macciò e Carlo Suriano, sottolinea: “Ci sentiamo precari di lungo corso e forse anche futuri disoccupati quando sentiamo parlare di “opzione zero”, un insulto al mondo del lavoro, nonostante le rassicurazioni politiche che la nostra sia un’attività che non può essere persa dalla città e dal porto di Genova, ma anche più in generale dal triangolo industriale con Milano e Torino”.

“Ma i fatti è le notizie che leggiamo ci portano a una conclusione diversa e quindi chiediamo:
è in atto un dibattito pubblico a seguito dell’accordo tra Autorità portuale e Università di Genova ma dove porterà? E’ solo un ulteriore prendere tempo o alla fine un’area demaniale per il trasferimento dei depositi costieri sarà resa disponibile e assegnata? Il programma straordinario di investimenti approvato dopo il crollo di Ponte Morandi aveva stanziato tra i progetti porto(città 30 milioni per la dislocazione di Carmagnani e Superba, sono già trascorsi oltre due anni, che fine faranno questi soldi pubblici? Andranno persi o saranno dirottati su altre iniziative?”

E ancora: “Tutti siamo ben consapevoli degli effetti negativi della pandemia, e ci chiediamo se il nostro lavoro, il nostro reddito e le nostre tasse, così come gli investimenti da parte dell’impresa, non contino nulla per la città e la Regione. Esistono forse lavoratori di serie A e di serie B, soggetti da tutelare meglio rispetto ad altri?”

“I lavoratori della Superba sono fortemente preoccupati per il loro futuro. La vicenda della nostra società, insieme a quella del deposito Carmagnani, e ben nota a tutti. Ma quello che ci amareggia è il continuo rimpallo che grava sulle nostre teste. Da ormai più di trent’anni continuiamo ad avere rassicurazioni, promesse, ma alla fine purtroppo solo profonde delusioni, conclude la lettera.

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