Genova. A farla da padrone probabilmente è stata la voglia di sfogarsi in massa dopo sette mesi di restrizioni. E infatti, una volta esaurita quella spinta, la situazione è tornata alla normalità. Seconda serata senza coprifuoco a Genova e la movida nei vicoli è tornata a livelli gestibili, ben diversi da quelli di lunedì sera. Anche se adesso gli occhi sono tutti puntati sul weekend.
Intorno alle 23 – l’orario in cui l’altra sera la Regione aveva organizzato una sorta di festa in piazza De Ferrari, finita a sua volta al centro delle polemiche con l’accusa di aver alimentato gli assembramenti – non ci sono luoghi troppo affollati. Pure salita Pollaiuoli e San Donato, il cuore della movida più “calda”, sono percorribili senza sgomitare. Schiamazzi molto ridotti rispetto alla sera precedente. Niente cori da stadio, niente pugni che sbattono sulle saracinesche facendo disperare i residenti. Piazza delle Erbe ordinata come sempre.
Tutto abbastanza tranquillo, insomma, complici probabilmente anche il meteo incerto e il martedì che non è dedicato tradizionalmente allo svago serale. Controlli affidati questa sera alla polizia locale che staziona con mezzi e uomini in piazza Matteotti, pronta a intervenire in caso di necessità.
Il comandante dei vigili Gianluca Giurato in giornata aveva parlato di un rafforzamento delle pattuglie per prevenire il ripetersi di quelle situazioni che l’assessore Giorgio Viale ha definito “intollerabili”, tra cui anche un’aggressione a bottigliate ai danni di un poliziotto, augurandosi pesanti sanzioni. Di fatto uno scontro a distanza col presidente Giovanni Toti, alleato di governo della giunta Bucci, che invece ha parlato di un normale “grido liberatorio” invitando a non “bacchettare” i giovani una volta restituita loro la libertà.
Ora è chiaro che la prova del nove sarà il weekend, quando aumenterà nuovamente la presenza nei vicoli nonostante la bella stagione spinga molti frequentatori abituali verso le spiagge e i lungomare. E anche quest’anno potrebbero a tornare gli steward anti-assembramenti, pagati dagli esercenti per riportare l’ordine di fronte ai locali.