Genova. Il Governo deve risarcire la Liguria con 1,2 miliardi di euro da trovare all’interno della trattativa tra Stato e Autostrade per realizzare opere compensative ed erogare ristori alle aziende dell’autotrasporto. Come avevamo anticipato qualche giorno fa è arrivata la lettera firmata da tutti i parlamentari liguri, senza distinzioni di partito, indirizzata al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.
Una richiesta che era stata recepita dal primo governo Conte, per poi essere sostituita nei nuovi accordi da una riduzione dei pedaggi valida in tutta Italia, una misura che porterebbe vantaggi irrisori sul territorio colpito dal crollo di ponte Morandi e dall’emergenza viabilità. I parlamentari la definiscono “l’ennesima beffa” e chiedono come misura compensativa la realizzazione di investimenti sul territorio da parte di Aspi.
Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera.
Egregio Ministro,
nella rete autostradale gestita da Autostrade per l’Italia rientra il tratto della A10 Genova-Savona su cui insisteva il viadotto Polcevera (anche noto come “ponte Morandi”), crollato il 14 agosto 2018, cagionando la morte di 43 persone. All’indomani del tragico evento, il Ministero, nella sua qualità di autorità amministrativa concedente, ha avviato un procedimento volto ad accertare eventuali inadempimenti del concessionario Autostrade per l’Italia (Aspi) rispetto agli obblighi derivanti dal rapporto concessorio in essere. Contestualmente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova ha avviato le indagini per individuare eventuali profili di responsabilità penale connessi al crollo del viadotto e ai relativi decessi cagionati.
A distanza di due anni dal crollo del ponte Morandi, il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta n.56, tenuta nella notte tra il 14 e il 15 luglio 2020, ha deliberato di definire la controversia con Aspi accettando le proposte transattive presentate da quest’ultima che prevedevano, inter alia, la realizzazione di investimenti compensativi da parte del concessionario, una parte dei quali – pari a circa 1,5 miliardi – destinati alla realizzazione di interventi infrastrutturali ricadenti nel territorio della Liguria, a beneficio dei cittadini e delle imprese, in particolare quelle dell’autotrasporto.
Nei giorni scorsi, gli azionisti della holding Atlantia hanno deliberato la vendita di Aspi a Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), a fronte dell’offerta vincolante di acquisto – pari a oltre 9 miliardi di euro – presentata dal Consorzio costituito da Cdp Equity, The Blackstone Group International Partners Llp e Macquarie European Infrastructure Fund 6 Scsp. Il Consorzio, dunque, si è aggiudicato l‘88,06% del pacchetto azionario di Aspi. L’acquisizione sarà portata a compimento tramite Holding Reti Autostradali (Hra), una nuova società di diritto italiano di proprietà (diretta o indiretta) di Cdp Equity per una percentuale pari al 51% e per il resto appartenente a Blackstone Infrastructure Partners (che detiene il 24,5%) e ai fondi gestiti da Macquarie Asset Management (per la restante quota del 24,5%).
Da quel che si apprende, sembrerebbe che la quota di investimenti compensativi per il territorio ligure sia stata espunta dall’accordo transattivo in fine raggiunto, per essere sostituita con una riduzione percentuale (di valore analogo) dei pedaggi sulla rete nazionale gestita da Autostrade per l’Italia. La decisione assunta desta sgomento e risulta essere l’ennesima beffa perpetrata ai danni del territorio e della comunità ligure, che ha già pagato ampiamente – in termini di vite umane e in termini economici – gli inadempimenti del concessionario. La realizzazione di investimenti da parte Aspi è fin da subito apparsa come una misura compensativa sicuramente non paragonabile alla tragedia accaduta, alla sofferenza patita dalle famiglie coinvolte, al degrado della qualità della vita a cui sono andati incontro i residenti della zona e coloro che hanno utilizzato il nodo autostradale genovese, alla perdita economica delle aziende dell’intero Nord Ovest della nazione. Ma una misura comunque plausibile per rimediare alla fragilità del sistema infrastrutturale ligure.
I sottoscritti firmatari chiedono pertanto che la somma di circa 1,2 miliardi di euro – prevista a titolo di risarcimento per il territorio duramente colpito dalle conseguenze del crollo di Ponte Morandi – rimanga in Liguria per finanziare le opere compensative e i ristori alle aziende dell’autotrasporto che quotidianamente subiscono danni economici a causa dei gravi disagi provocati dallo stato di degrado in cui vertono le infrastrutture.
Genova, 16 giugno 2021
Firmatari: On. Edoardo Rixi (Lega) – già vice ministro Mit On. Raffaella Paita (Italia Viva) – presidente Commissione Trasporti On. Roberto Traversi (M5s) – già sottosegretario Mit On. Luca Pastorino (LeU) – segr. Ufficio di presidenza Camera Deputati On. Giorgio Mulè (Forza Italia) – sottosegretario alla Difesa Sen. Stefania Pucciarelli (Lega) – sottosegretario alla Difesa Sen. Roberta Pinotti (Pd) – presidente Commissione Difesa On. Sergio Battelli (M5s) – presidente Commissione politiche Ue On. Franco Vazio (Pd) – vice presidente Commissione Giustizia Sen. Paolo Ripamonti (Lega) – vice presidente Commissione Industria e Commercio On. Flavio Di Muro (Lega) – segretario Commissione Giustizia Sen. Elena Botto (M5s) – On. Manuela Gagliardi (Coraggio Italia) – segretario Commissione Ambiente – segretario Commissione Politiche Ue On. Lorenzo Viviani (Lega) – capogruppo Commissione Agricoltura e Pesca On. Sara Foscolo (Lega) – capogruppo Commissione parlamentare per le questioni regionali On. Marco Rizzone (Cambiamo Italia) – componente Commissione Attività produttive On. Roberto Cassinelli (Forza Italia) – componente Commissione Giustizia On. Roberto Bagnasco (Forza Italia) – componente Commissione Affari sociali Sen. Francesco Bruzzone (Lega) – componente Commissione parlamentare per le questioni regionali On. Simone Valente (M5s) – componente Commissione Cultura e Istruzione Sen. Vito Vattuone (Pd) – componente Commissione Difesa
Sullo stesso tema la Lega in Consiglio regionale ha presentato un ordine del giorno. “Le opere compensative per 1,2 miliardi di euro destinate alla Liguria, a seguito del tragico crollo del Ponte Morandi, risultano cancellate dall’accordo raggiunto per la vendita di Autostrade e sostituite con una riduzione percentuale dei pedaggi sulla rete nazionale gestita dal concessionario. Una beffa intollerabile per il nostro territorio, segnalata con una lettera formale dei parlamentari liguri al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Non si può accettare una soluzione del genere. I fondi devono essere destinati alla Liguria per finanziare le opere compensative e per i ristori alle aziende dell’autotrasporto. Pertanto, la Lega ha presentato un ordine del giorno, che già martedì prossimo in aula sarà sottoposto alla firma di tutti i gruppi politici, in cui si chiede l’impegno della giunta regionale a esprimere in ogni sede pieno sostegno ai contenuti della missiva dei parlamentari liguri. Auspichiamo che, nell’interesse del nostro territorio, il nostro documento venga sottoscritto e votato in aula dai colleghi di tutti i partiti”, ha dichiarato il capogruppo regionale Stefano Mai (Lega).
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