Ipotesi

Addio mascherine all’aperto già a inizio luglio, Bassetti spinge: “L’obbligo va tolto subito”

La data potrebbe essere il 5 luglio, la prossima settimana riunione del Comitato tecnico scientifico

Generico giugno 2021

Roma. Quasi tutto il Paese in zona bianca e senza coprifuoco da lunedì prossimo e, forse, molto presto senza l’obbligo di mascherina all’aperto, probabilmente da inizio luglio secondo le ultime indiscrezioni romane.

L’ultimo simbolo del Covid sta per cadere anche in Italia, ma la data definitiva su questa disposizione non arriverà prima della prossima settimana e ancora una volta sarà il Comitato tecnico scientifico a fornire il proprio parere al Governo.

Tra chi nelle ultime ore si è espresso con particolare veemenza contro l’obbligo c’è ovviamente l’infettivologo genovese Matteo Bassetti: “Pensare che la gente possa portare la mascherina all’aperto con 35 gradi centigradi è sbagliato e non utile – ha scritto tre giorni fa su Facebook -. L’obbligo va tolto ora e non dal 15 luglio: rischiamo di far male, la gente non ne può più e poi se si dovrà tornare a usarla vedrà questo dispositivo come qualcosa di imposto in modo ideologico. Si deve passare dall’obbligo alla raccomandazione di dove usarla. È incredibile la chiusura ideologica del ministero e dei suoi consulenti su questo provvedimento”.

Intanto, dopo la Liguria, altre Regioni allargano all’80% la capienza massima consentita sui mezzi pubblici. Così in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Ma la necessità di fissare “modalità e termini della permanenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto” resta al momento la priorità sulla quale si discute a livello nazionale.

Dopo l’annuncio del premier Mario Draghi, il quale aveva anticipato la richiesta di una valutazione al Cts, è stato poi lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, a chiedere formalmente agli scienziati un parere ufficiale e definitivo.

Gli esperti si riuniranno la prossima settimana per un primo incontro, dal quale non è ancora chiaro se possa già emergere un pronunciamento univoco.

Sulla fine dell’obbligo di mascherina – per il momento solo negli spazi all’aperto a meno che non ci si trovi in una situazione in cui è impossibile garantire il distanziamento – già ci sono alcune date possibili e si fa sempre più compatto il fronte di chi spinge per inizio luglio, forse il 5, o comunque non più tardi del 12 del prossimo mese. L’ipotesi sarebbe quella di accelerare i tempi della decisione, ma resta anche molta cautela a causa della diffusione delle varianti, su cui ci saranno più certezze solo nelle prossime settimane.

Sembra però certo che si potrà stare senza mascherina solo nei luoghi all’aperto e dove non ci sono rischi di assembramento perché, altrimenti, andrà sicuramente indossata.

Pressioni indirette sulla questione sono arrivate negli ultimi giorni a causa di provvedimenti simili annunciati in Spagna (dal 26 giugno) o già in vigore in Francia da giovedì scorso.

Roma. Quasi tutto il Paese in zona bianca e senza coprifuoco da lunedì prossimo e, forse, molto presto senza l’obbligo di mascherina all’aperto, probabilmente da inizio luglio secondo le ultime indiscrezioni romane.

L’ultimo simbolo del Covid sta per cadere anche in Italia, ma la data definitiva su questa disposizione non arriverà prima della prossima settimana e ancora una volta sarà il Comitato tecnico scientifico a fornire il proprio parere al Governo.

Tra chi nelle ultime ore si è espresso con particolare veemenza contro l’obbligo c’è ovviamente l’infettivologo genovese Matteo Bassetti: “Pensare che la gente possa portare la mascherina all’aperto con 35 gradi centigradi è sbagliato e non utile – ha scritto tre giorni fa su Facebook -. L’obbligo va tolto ora e non dal 15 luglio: rischiamo di far male, la gente non ne può più e poi se si dovrà tornare a usarla vedrà questo dispositivo come qualcosa di imposto in modo ideologico. Si deve passare dall’obbligo alla raccomandazione di dove usarla. È incredibile la chiusura ideologica del ministero e dei suoi consulenti su questo provvedimento”.

Dopo l’annuncio del premier Mario Draghi, il quale aveva anticipato la richiesta di una valutazione al Cts, è stato poi lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, a chiedere formalmente agli scienziati un parere ufficiale e definitivo. Gli esperti si riuniranno la prossima settimana per un primo incontro, dal quale non è ancora chiaro se possa già emergere un pronunciamento univoco.

Sulla fine dell’obbligo di mascherina – per il momento solo negli spazi all’aperto a meno che non ci si trovi in una situazione in cui è impossibile garantire il distanziamento – già ci sono alcune date possibili e si fa sempre più compatto il fronte di chi spinge per inizio luglio, forse il 5, o comunque non più tardi del 12 del prossimo mese. Pressioni indirette sulla questione sono arrivate negli ultimi giorni a causa di provvedimenti simili annunciati in Spagna (dal 26 giugno) o già in vigore in Francia da giovedì scorso.

L’ipotesi sarebbe quella di accelerare i tempi della decisione, ma resta anche molta cautela a causa della diffusione delle varianti, su cui ci saranno più certezze solo nelle prossime settimane. Sembra però certo che si potrà stare senza mascherina solo nei luoghi all’aperto e dove non ci sono rischi di assembramento. In tutti gli altri casi l’obbligo rimarrà.

Pressioni indirette sulla questione sono arrivate negli ultimi giorni a causa di provvedimenti simili annunciati in Spagna (dal 26 giugno) o già in vigore in Francia da giovedì scorso. Nel resto d’Europa, invece, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera e alcuni lander della Germania non è stato mai imposto l’obbligo, così come nel Regno Unito.

Intanto, dopo la Liguria, altre Regioni allargano all’80% la capienza massima consentita sui mezzi pubblici. Così in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. La richiesta, da parte della nostra regione e non solo, è quella di passare subito al 100% anche per facilitare il trasporto ferroviario per gli spostamenti dei turisti verso le riviere.

Il Comitato tecnico scientifico è chiamato a pronunciarsi anche sull’apertura delle discoteche, tema sul quale, dopo un primo incontro, si è riservato ulteriori approfondimenti. Anche questa riapertura potrebbe essere disposta dal Governo da inizio luglio e sicuramente con l’obbligo del green pass.

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