Genova. “In ogni azienda sanitaria vorremmo costruire un mini-hub Covid dove poter tenere sotto controllo tracciamento, tamponi, vaccinazioni e tutto quello che riguarda questa malattia che continuerà a girare tra noi”. A indicare la strategia, che non è affatto di breve termine, è il presidente Giovanni Toti quando mancano meno di due mesi alla chiusura del grande hub della Fiera di Genova dove si procede al ritmo di 3-4mila vaccinazioni al giorno.
Come avevamo anticipato, infatti, il padiglione Jean Nouvel dovrà essere sgomberato in tempo per l’allestimento del Salone Nautico, e cioè a fine luglio, come conferma ancora oggi Mauro Ferrando, presidente della società Porto Antico che ha concesso gli spazi in comodato d’uso gratuito. D’altronde entro quella data la maggior parte dei liguri intenzionati a vaccinarsi dovrebbe aver ricevuto già la prima dose, ma tra agosto e ottobre ci saranno ancora molti richiami da effettuare. E quindi trovare un’alternativa si rivela piuttosto urgente.
Lo scorso 27 maggio Asl 3 ha avviato una manifestazione di interesse rivolta a operatori pubblici e privati. L’obiettivo è trovare un immobile tra i 1.500 e 2.000 metri quadrati da adibire a “centro di prevenzione multifunzionale anti-Covid“, quindi non solo per i vaccini, ma anche per lo screening ed altre attività sanitarie.
La struttura dovrà essere collocata nel centro di Genova (s’intende in realtà una vasta area compresa tra il Bisagno, il Polcevera e i caselli autostradali di Genova Est e Genova Aeroporto), facilmente accessibile con trasporto pubblico e auto, dotata di almeno 50 posti auto, con almeno due ingressi e non più di tre piani. Il tutto conforme alle normative vigenti, in particolare quelle anti-contagio.
L’avviso, che di per sé non è vincolante ma potrà poi sfociare in un contratto di locazione “per sei anni eventualmente prorogabili”, scade l’11 giugno e l’immobile dovrà essere reso disponibile al più tardi il 15 luglio, giusto in tempo per organizzare il trasloco dalla Fiera. I tempi, dunque, sono molto stretti. “Per ora non abbiamo avuto nessuna manifestazione di interesse da enti pubblici, c’è ancora tempo per i privati”, spiega il direttore generale di Asl 3 Luigi Carlo Bottaro. Una ricerca era già stata avviata nell’ambito della sanità pubblica, ma senza esito.
In passato si era ipotizzato uno sdoppiamento dell’hub della Foce in due centri vaccinali, uno principale ai Magazzini del Cotone e un altro di supporto al teatro della Gioventù in via Cesarea. E se quest’ultima opzione nel frattempo è tramontata, sul Porto Antico arriva l’altolà del presidente Ferrando che esclude una partecipazione al bando: “Siamo soddisfatti di aver fatto la nostra parte – risponde a Genova24 – ma in questo momento di ripresa i Magazzini del Cotone per noi sono importanti e la società non si può permettere di non sfruttare questa attività. Credo che la Asl guarderà ad altri siti anche più confacenti”.
Ad attenuare l’impatto del trasloco – che è ancora avvolto dall’incertezza – saranno gli altri centri di vaccinazione diffusi sul territorio, tra cui i distretti socio-sanitari in cui operano i medici di famiglia. A parte quello di via XII Ottobre, chiuso su decisione della Asl per riprendere le attività ambulatoriali non legate al Covid, gli altri cinque (Struppa, Sestri Ponente, Voltri, Rivarolo, Nervi) rimarranno aperti. “Nelle altre sedi le vaccinazioni non sono incompatibili con le altre attività – conferma Bottaro -. La tendenza futura sarà quella di accentrare tutto nel nuovo hub, ma qualche centro rimarrà per forza”.
I piccoli centri di somministrazione rimarranno soprattutto nelle valli dell’entroterra, dove sono più forti le difficoltà di spostamento. Come chiarisce il presidente Toti, quello attivo dalla seconda parte dell’estate “sarà un sistema misto, ovviamente non avremo più bisogno dei numeri di questi giorni. Le terze dosi saranno spalmate e quindi verranno utilizzati certamente i medici di medicina generale, le farmacie e il sistema dei pediatri di libera scelta per i più giovani”.