Genova. Dopo il “passo in avanti” di Liguria e Piemonte, che sabato scorso hanno anticipato tutti firmando un protocollo d’intesa, e dopo gli scetticismi del commissario Figliuolo, potrebbe arrivare un’intesa nazionale sulle modalità di vaccinazione dei turisti. A preannunciarlo oggi è stato il presidente della Liguria Giovanni Toti.
“Ho parlato con il presidente Fedriga, domani in Conferenza delle Regioni se ne discuterà per trovare una proposta unitaria verso il Governo. Le Regioni attiveranno con la struttura commissariale accordi bilaterali, trilaterali o quadrilaterali ma sulla base di regole definite e comuni”, ha detto il governatore ligure.
Le modalità, secondo quanto ha spiegato Toti, dovrebbero ricalcare in molti punti quelle previste dall’accordo con il Piemonte: in base a quell’intesa il vaccino verrebbe garantito a chi soggiornerà almeno una settimana nell’altra regione sulla base di un passaggio di dosi. Il presupposto necessario è allineare i sistemi informativi. Il numero stimato di turisti coinvolti ammonta a 300mila (250mila piemontesi e 50mila liguri), ma se arriverà un accordo quadro nazionale la Liguria potrà stipulare intese ad esempio con Lombardia ed Emilia-Romagna.
“Vi è ancora un approfondimento sulla durata del soggiorno per poter accedere a questo servizio, ma sarà comunque un accordo quadro su cui le Regioni accederanno su base volontaria”, ha aggiunto Toti.
Proprio oggi Toti parlando a Rai3 aveva rimarcato il concetto: “Non stiamo parlando di ombrelloni con vaccino e Spritz, parliamo di un servizio a persone con una seconda casa o che lavorano fuori regione. È una traccia per le singole regioni, un servizio in più. Il caso di scuola è una mamma con un bambino che viene in vacanza in Liguria fino a settembre. Dovremmo fargli chiudere casa a Sanremo e stare a Torino tre giorni per vaccinarsi? Penso che per alcune centinaia, al massimo migliaia di persone in questi casi sia un servizio che costa poco. Se ce lo possiamo permettere perché non farlo?”.