Liguria. Il Parlamento, la commissione e il consiglio europeo nella giornata di ieri hanno finalmente trovato l’accordo su quello che si chiamerà Eu Digital Covid Certificate, o certificato Covid europeo, una sorta di passaporto vaccinale che consentirà ai cittadini dell’unione di tornare a viaggiare senza limitazioni tra Paesi. “Il certificato digitale europeo sarà un elemento fondamentale per ripristinare i viaggi agevoli e sicuri in tutta l’Unione europea”, ha commentato su Twitter la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il certificato digitale Covid europeo sarà attivo dal 1 luglio e avrà una validità di 12 mesi, nella speranza che tra un anno non ci sarà più bisogno neppure di quello. Potrà essere in formato digitale, come dice il nome stesso, scaricabile sotto forma di Qr code sul proprio smartphone attraverso un’applicazione ad hoc ma per chi non fosse avvezzo alla tecnologia esisterà anche in forma cartacea.
Diversamente dal Green Pass italiano, però, il certificato digitale covid europeo – oltre che con certificato di avvenuta guarigione da Covid o tampone negativo – sarà rilasciato solo a ciclo vaccinale ultimato, ovvero due dosi (o una soltanto nel caso si tratti di vaccino Johnson & Johnson). In Italia, a oggi, per avere il Green Pass è sufficiente avere ricevuto la prima dose del vaccino e che siano passati da essa quindici giorni.
Questa discrepanza tra le modalità di rilascio dei due certificati, che rischia di creare confusione e di rendere più difficile il passaggio di dati tra le piattaforme digitali italiana ed europea, potrebbe essere superata nel corso delle prossime settimane. Prima di diventare operativo il certificato Ue dovrà passare attraverso il voto del 7 giugno a Strasburgo e poi il voto al consiglio.
Un aspetto importante del certificato Covid europeo è che, seppure non sarà considerato un documento di viaggio, gli Stati membri non potranno imporre a chi ne è in possesso ulteriori restrizioni come quarantene o autoisolamento. Tuttavia, nel caso di particolari situazioni di criticità epidemiologica, potranno esserci delle misure di questo tipo, ma dovranno essere comunicate dai Paesi con almeno 48 ore di anticipo.
Il certificato si applicherà anche ai cittadini Ue che risiedono fuori dall’Ue. Saranno riconosciuti tutti i farmaci approvati dall’Ema, ma i singoli Paesi potranno accettare anche quelli autorizzati da altri Stati Ue con procedura d’emergenza (come Sputnik V) oppure quelli che hanno ottenuto il via libera dell’Oms.