Protesta

Tensione a De Ferrari, gli studenti contestano il rettore: “Università mafia, vergogna”

Dopo lo stop alle trattative col collettivo che occupa il Disfor. Delfino: "Non c'è bisogno di sgomberare, continuiamo a dialogare"

Genova. Dall’occupazione alla contestazione. Gli studenti che dal 19 aprile occupano il Disfor dell’Università di Genova stamattina sono arrivati in piazza De Ferrari per una rumorosa protesta contro il rettore Federico Delfino che stava tenendo una conferenza stampa insieme al vicepresidente di Confindustria Sandro Scarrone (tra i papabili per la presidenza) e all’assessora regionale Ilaria Cavo.

“Fuori di qua, vogliamo un’altra università”, “Giù le mani dai dottorati”, “Studenti precari uniti nella lotta, ci siamo ribellati e guai a chi ci tocca”, alcuni dei cori che i ragazzi, circa una ventina, hanno scandito davanti alla sala Trasparenza della Regione. “Università azienda, mafia precarietà”, recitava lo striscione. La contestazione è durata circa tre quarti d’ora.

Una protesta arrivata dopo che si era arenata la trattativa tra il collettivo “Come Studio Genova” e il rettore. Delfino aveva dato disponibilità per incontrare i ragazzi a occupazione terminata, mentre gli studenti chiedevano un dialogo a iniziativa in corso per porre due nuove istanze. “Chiediamo di mantenere l’incontro nel giorno e nell’orario proposto presso la sede del Disfor, di fatto confermando la nostra volontà e disponibilità al dialogo”, avevano detto.

Appena prima che arrivassero i contestatori il rettore aveva mantenuto una linea di apertura: “Avevo proposto subito un incontro con tutte le rappresentanze degli studenti in rettorato, ma loro non hanno accettato. Comunque mi interessa dialogare con gli studenti, non certo contrapposizioni, e sono sicuro che anche questa azione dimostrativa si risolverà al più presto”.

Quindi nessuna richiesta di sgombero, almeno per ora: “Il dialogo è la cosa principale, non c’è necessità di sgombero in questo momento. C’è necessità di confronto per capire le loro istanze, ma anche la necessità di ripristinare le cose in maniera corretta secondo la legalità. Non abbiamo una scadenza, stiamo dialogando, c’è una collega che è delegata alle relazioni con gli studenti e tiene i rapporti. C’è un dipartimento che sta soffrendo questa occupazione perché le attività universitarie sono compromesse. Capiamo il momento di disagio degli studenti, con un approccio di compromesso cerchiamo di risolvere”.

Questo accordo va incontro proprio alle richieste dei ragazzi che contestano, è un accordo che va contro la precarietà, che va a cercare posti di lavoro dove non ci sarebbero, stanando le esigenze concrete delle aziende per fare alta formazione dove c’è bisogno”, ha commentato Cavo parlando dell’intesa presentata durante la contestazione. “E’ un accordo contro il precariato per dare risposte concrete ai ragazzi che vogliono studiare, specializzarsi e che dopo la laurea vogliono avere un futuro è esattamente una risposta per chi un futuro lo vuole avere: cerchiamo di metterci tutti insieme per darglielo in maniera concreta”.

La conferenza stampa è proseguita tra le urla di contestazione degli studenti e alla fine il rettore Delfino è uscito protetto dalla polizia, che nel frattempo era accorsa sul posto, accompagnato dal coro “Vergogna, vergogna”.

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