Genova. Ritornare a teatro per ritornare alla vita perché, come afferma Nicola Luisotti, direttore e maestro concertatore del concerto sinfonico in cartellone al Carlo Felice venerdì 14 maggio alle ore 20.00, “la musica va fatta e ascoltata dal vero”.
Il concerto apre un ciclo di quattro appuntamenti sinfonici di cui sarà protagonista l’orchestra del teatro Carlo Felice diretta da altrettante star del podio internazionale, che si succederanno sino a fine maggio: dopo Luisotti, Alexander Lonquich, il 18 maggio, Donato Renzetti, il 22 maggio, Fabio Luisi il 27 maggio. Saranno seguiti dalla nuova produzione de L’elisir d’amore, diretta da Alessandro Cadario, con un cast composto di solisti dell’accademia del Carlo Felice. Agli spettatori è fatto l’invito a convertire i voucher in loro possesso in biglietti, per ritrovare finalmente gli artisti in presenza nello spettacolare contesto della sala del teatro Carlo Felice.
“Provo grande soddisfazione per la riapertura dei teatri di tutta la città e in particolare in quest’occasione del teatro Carlo Felice, che rappresenta un faro per l’intera comunità di artisti e di appassionati di musica, d’opera, di balletto e danza del territorio – dice il sindaco Marco Bucci, presidente della fondazione -. Il lockdown ci ha fatto scoprire forme di fruizione dello spettacolo “da remoto” che, per quanto interessanti e in un certo modo confortanti in tempi di pandemia, non potranno mai sostituire l’emozione, il brivido dell’ascolto e della visione di uno spettacolo musicale dal vivo. Auguro quindi a tutti i genovesi di potersi godere serenamente, in piena sicurezza, il rituale dell’incontro nel loro Teatro, i suoi artisti e i suoi lavoratori”.
Nicola Luisotti affronta un programma che accosta due opere accomunate dalla maestosità nel disegno formale, dalla luminosità e dall’intensità melodica ed espressiva, scritte a distanza di diciotto anni l’una dall’altra, la Sinfonia in re maggiore di Luigi Maria Cherubini (Firenze, 14 settembre 1760 – Parigi, 15 marzo 1842) e la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op.90 di Johannes Brahms (Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897).
Composta nel 1815, eseguita in prima assoluta a Londra lo stesso anno, trascritta e rielaborata per quartetto nella tonalità di do maggiore, quindici anni dopo, infine ritrascritta per organico orchestrale e pubblicata in questa versione, “apocrifa”, la Sinfonia in re maggiore di Cherubini potrà essere ascoltata con la direzione di Luisotti nella sua versione originale, tratta dallo spartito autografo del compositore, reso disponibile dall’International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
Partitura lucente, tecnicamente ardita, la Sinfonia in re maggiore è l’unica scritta dal compositore fiorentino. Nonostante che Arturo Toscanini l’avesse reinserita in repertorio e diretta negli Stati Uniti in occasione del suo ottantesimo compleanno, è tuttora poco eseguita in Italia. Ed è vero un peccato perché l’opera, inquadrata in un’architettura grandiosa e prodiga d’inventiva tematica testimonia della maestria contrappuntistica di Cherubini, riconosciuta quale fondamentale alla formazione di un’intera generazione di compositori. Non a caso, Robert Schumann usava paragonare sotto quest’aspetto Cherubini a Dante, e Ludwig van Beethoven – narra il primo biografo di quest’ultimo, Alexander Weelock Thayer – confidava agli amici di ritenerlo addirittura il più grande compositore del suo tempo.
La celebre Sinfonia n. 3 in fa maggiore op.90 di Johannes Brahms, eseguita per la prima volta nell’anno della sua creazione, il 1833, alla Großer Musikvereinsaal di Vienna con la direzione musicale di Hans Richter, sincero ammiratore di Brahms assieme a Clara Schumann, segna incontestabilmente la consacrazione del compositore amburghese. La partitura presenta i tratti di un generale rasserenamento dell’ombrosa personalità del compositore, fin dall’impianto armonico del suo incipit, che alterna tre poderosi accordi in fa e la bemolle, peraltro corrispondenti nella notazione tedesca alle lettere F-a-F, acronimo di “Frei aber Froh” (“Libero ma felice”), un motto giovanile in auge al tempo. Fin dall’epoca della sua prima diffusione, l’unico difetto di quest’opera solare, ma venata da veli d’affettuosa malinconia, fu d’essere diventata da subito “troppo conosciuta”, sia in Europa sia negli Stati Uniti; paradossalmente. È tutt’oggi tra le sinfonie più amate sia dal pubblico delle sale da concerto, e citate dai compositori di musica a film, da chansonnier e da rock star, come Serge Gainsbourg e Carlos Santana.
Direttore ospite principale del teatro Real di Madrid, Nicola Luisotti è stato direttore musicale dell’opera di San Francisco dal 2009 al 2018, dove ha diretto oltre quaranta produzioni tra opere e concerti dal suo debutto nel 2005. Nel 2018 è stato insignito della San Francisco Opera Medal per i suoi meriti artistici. Tra i numerosi titoli diretti all’Opera di San Francisco ricordiamo la prima mondiale de La Ciociara di Marco Tutino, Salome, Lohengrin, Don Carlo e la trilogia Mozart-Da Ponte.
Gli impegni recenti includono La traviata e Un ballo in maschera al teatro Real, Il trovatore al teatro alla Scala, oltre a concerti con l’orchestra sinfonica siciliana e l’orchestra del teatro alla Scala.
Luisotti ha riscosso grande successo di pubblico e di critica nei maggiori teatri d’opera del mondo, fra cui la Staatsoper di Vienna, il Teatro alla Scala, il Carlo Felice di Genova, la Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Teatro Regio di Torino, i Teatri dell’Opera di Monaco, Francoforte, Stoccarda, Dresda, Amburgo, Valencia, Los Angeles, Seattle, Toronto e la Suntory Hall di Tokyo. Nel 2010, in occasione dello storico centenario de La Fanciulla del West, da lui diretta al Metropolitan Opera, Luisotti ha ricevuto il Premio Puccini.
È stato Direttore Musicale del Teatro San Carlo di Napoli dal 2012 al 2014. Oltre ad opere e concerti a Napoli, ha diretto anche una storica esecuzione del Requiem di Verdi a San Francisco con le orchestre e i cori dei due teatri congiunti.
Brillante interprete anche nel repertorio sinfonico, Luisotti ha collaborato con varie orchestre sinfoniche tra cui San Francisco Symphony, Filarmonica della Scala, Cleveland Orchestra, Philadelphia Orchestra, Atlanta Symphony, London Philarmonia Orchestra, Orchestre de Paris, Filarmonica di Berlino, Bavarian Radio Orchestra, Orchestra di Santa Cecilia di Roma, Orchestra Sinfonica di Madrid, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Tokyo Symphony e NHK Orchestra.
Ha infine all’attivo numerose registrazioni, tra cui La Bohème e La Fanciulla del West dal Metropolitan di New York, Don Giovanni e Nabucco dalla Royal Opera House e Mefistofele dall’Opera di San Francisco.
Altri impegni per la stagione 2020/2021 prevedono Tosca al Teatro Real, La traviata alla Suntory Hall, concerti con l’Orchestra Sinfonica di Madrid.