Cancel culture

Statua e frecce tricolori per Giorgio Parodi, Lodi (Pd): “Bombardò l’Africa da colonialista, celebrazioni inopportune”

Non fondò solo la Moto Guzzi ma, da aviatore, fu volontario nella guerra imperialista italiana nel corno d'Africa: "Forse ci sarebbe voluta un po' più di sobrietà"

Generico maggio 2021

Genova. In altri luoghi e in altri contesti una statua come quella che viene inaugurata oggi a Genova, dedicata all’aviatore e imprenditore Giorgio Parodi, probabilmente non solo non sarebbe eretta ma sarebbe abbattuta, in nome della cosiddetta “cancel culture”.

Così come è accaduto in America dove monumenti dedicati a colonialisti, schiavisti e persino esploratori tra cui il “nostro” Cristoforo Colombo sono state rimosse perché simbolo di un passato da condannare.

In mezzo il rombo delle frecce tricolori si alzano le voci di chi considera le celebrazioni di Giorgio Parodi poco opportune. Ad usare toni critici è stata, per prima Norma Bertullacelli, attivista per la pace, storica esponente della rete G8 ed ex insegnante, con un post condiviso da ieri già centinaia di volte.

A rincarare la dose, nelle ultime ore, Cristina Lodi, consigliera comunale del Pd: “Sommessamente – scrive su Facebook – oggi Genova festeggia un personaggio molto ma molto discutibile… vogliamo dire che ha bombardato da volontario l’Africa? Va bene che riposi in Pace. Assolutamente inopportuni i festeggiamenti”.

“Direi che pur non negando le sue qualità di imprenditore e di aviatore non si possono tacere le sue responsabilità di guerra come volontario nella guerra imperialista d’Africa. E quindi un po’ più di sobrietà sarebbe stata auspicabile”, suggerisce Cristina Lodi.

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