Genova. Il generale Francesco Figliuolo era stato chiaro sulle vaccinazioni degli italiani in vacanza – “chi deve fare la seconda dose ne tenga conto prima di prenotare il viaggio” – ma il rischio che in tanti, più o meno legittimamente, decidano di rinviare il proprio percorso di immunizzazione dal covid-19 a settembre per evitare di rientrare per i richiami, e quindi il rischio di un rallentamento progressivo della campagna, potrebbe portare a un ripensamento della struttura commissariale. Tanto che diverse regioni sono già pronte a una fuga in avanti.
Come la Liguria e il Piemonte. I due presidenti Giovanni Toti e Alberto Cirio si incontreranno sabato a Torino per definire una sorta di patto bilaterale per la vaccinazione dei vacanzieri.
L’idea è quella di creare uno scambio di dati tra i due sistemi sanitari in modo da consentire di effettuare la seconda dose del vaccino in villeggiatura. Di massima, il turista dovrà però soggiornare nell’altra regione almeno una settimana. A cadenza regolare sarebbero conteggiate le dosi extra in uscita per ogni sistema e se non dovesse esserci una compensazione “naturale” bisognerebbe trasferire la quota mancante alla regione che ha vaccinato di più.
La Liguria e il Piemonte non sono le uniche a tentare una forzatura. Il primo governatore a remare a favore dell’idea è stato il veneto Luca Zaia, che ha proposto di estendere le somministrazioni anche agli stranieri. Abruzzo e Lazio sono favorevoli ma a patto che arrivino più dosi. Più cauto Stefano Bonaccini, nonostante le pressioni dei sindaci della riviera romagnola.
Tornando a Liguria e Piemonte, terre di storico scambio vacanziero tra mare e montagna, se sabato prenderà forma il “patto di ferro” tra i presidenti, questo dovrà comunque passare al vaglio del commissario Figliuolo perché lo scambio di dosi non è cosa da potersi fare in modo automatico. Il rischio è che nelle regioni a maggiore presenza turistica si potrebbe creare un affaticamento della macchina rallentando poi la vaccinazione della popolazione residente.
Ricordiamo che in Liguria Alisa ha già dato indicazioni alle Asl per quanto riguarda la vaccinazione dei non residenti e dei non iscritti al sistema sanitario regionale tenuto conto anche dell’ordinanza nazionale del 29 marzo 2021. In particolare le Asl devono avere già ideato un percorso dedicato a soggetti residenti fuori regione non registrati nel sistema, ad alcune categorie particolari come i funzionari di istituzioni europeo o i soggetti Aire o gli stranieri temporaneamente presenti sul territorio.
Il percorso dovrà prevedere un numero telefonico dedicato agli interessati e un flusso informativo per la raccolta della documentazione necessaria all’identificazione del soggetto, per garantire la possibilità di segnalazione e la vaccinazione degli stessi, secondo le priorità di appartenenza alla categoria descritta nel Piano vaccinale nazionale. Nello specifico, i soggetti sopracitati che appartengono per fascia d’età alle categorie prioritarie, sono segnalati e inseriti nel sistema di prenotazione.