Futuro

Scuola, il ministro Bianchi a Genova: “Da settembre tutti in classe, ripartiremo in sicurezza”

L'incontro coi ragazzi al teatro della Corte in vista del 2 giugno: "Ci saranno fondi per risolvere la carenza di spazi"

Genova. Alla ripartenza della scuola a settembre gli studenti saranno tutti in classe o qualcuno rimarrà a casa? “No, saranno in classi aperte, in una classe che deve scoprire la città, in una classe che, come stiamo facendo nella nostra estate a scuola, sta scoprendo che la scuola non è un posto chiuso ma un posto aperto”.

Così ha risposto Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, in visita a Genova per l’evento Scuola Arte Cultura promosso dal Teatro Nazionale alla Corte per celebrare il 2 giugno con i contributi e la partecipazione di alcune classi della scuola media Bertani, del liceo Pertini, dell’istituto Primo Levi, dell’istituto Montale e del liceo Fermi.

“L’obiettivo per il prossimo anno scolastico è anzitutto ripartire in sicurezza – ha detto Bianchi -. Lo stiamo facendo, siamo in una situazione di grandissimo lavoro. Abbiamo fatto questo grande piano per l’estate che è un grandissimo successo, tutte le scuole italiane hanno aderito. Tutti hanno il desiderio di ripartire in sicurezza, non solo una sicurezza sanitaria, ma anche una sicurezza psicologica, nell’idea che si può ripartire, che il Paese sta ripartendo alla grande”.

“Certo che manca la scuola, certo che la Dad non è scuola, ma l’alternativa era l’assenza, non la presenza, il vuoto totale – ha detto poi Bianchi parlando agli studenti – Anche la Dad tornerà ma dobbiamo dominare gli strumenti e non essere dominati. Usciamo dalla logica che siamo sempre indietro, nessuna scuola in Europa ha dato attenzione all’inclusione e ai problemi ambientali come noi, nessuna scuola ha fatto il nostro sforzo di trasformazione”.

Nelle intenzioni del Governo sarà dunque un ritorno in presenza, ma diverso da solito. “Stiamo lavorando per una cosa nuova, una presenza che sia molto strumentata, che ha saputo apprendere, imparare anche quello che è successo in questi due anni – ha proseguito il ministro a margine dell’evento -. Non, quindi, una parentesi ma un periodo in cui abbiamo fatto tantissima innovazione, e anche sulla distanza, ci sono state tantissime innovazioni e vanno tutte prese con lo spirito del ‘stiamo non solo riaprendo ma stiamo fortemente innovando'”.

Tra i problemi da risolvere, però, c’è ancora la carenza di spazi e il rischio di dover fare nuovamente i conti col fenomeno delle classi pollaio. “Ci sono fondi – ha assicurato Bianchi – e ci sono anche i fondi europei per andare verso una scuola che sia adeguata alla nostra epoca”.

Nel frattempo avanti tutta sui vaccini a giovani e giovanissimi. “Questa è necessariamente la strada. I vaccini sono il modo con cui noi mettiamo in sicurezza non la singola persona, ma tutta la nostra comunità”, ha aggiunto Bianchi.

Una ripartenza che s’intreccia col significato profondo del 2 giugno: “È la festa di una Repubblica che ha scelto di essere democratica. È importante che i ragazzi crescano avendo il senso di che cosa è la democrazia, cioè la partecipazione – ha commentato il ministro – Noi ripartiamo, la nostra scuola riparte oggi e a settembre e con le tante attività per l’estate che abbiamo avviato e riparte da questa idea: vivere assieme vuol dire condividere. L’arte, la cultura, la musica sono il modo con cui si hanno linguaggi da condividere con tutti, non uno di meno”.

leggi anche
Generica
Misure
Scuole superiori, in Liguria niente ritorno in presenza al 100%: l’anno si chiuderà all’80%

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.