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Protocollo Figc: le indicazioni per la ripresa di allenamenti e attività di squadra dilettantistiche e giovanili

Lo speciale del Ct Vaniglia

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Pubblicato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio il Protocollo con le indicazioni generali per la ripresa delle sessioni di allenamento collettivo e delle attività sportive di squadra, di base e agonistiche (tornei e campionati), dilettantistiche e giovanili (ivi compresi il beach soccer, il calcio a cinque, il calcio paralimpico e sperimentale), non regolamentate dai protocolli che disciplinano le competizioni di preminente interesse nazionale, finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Alla luce di quanto previsto e stante la necessità di continuare a garantire il rispetto di tutte le disposizioni idonee al contenimento della diffusione del virus Sars-Cov2 è stato predisposto un Protocollo, che pur nelle più ampie possibilità di svolgimento delle attività, mantiene fermo quanto già predisposto in precedenza, con riferimento a:
1) Autocertificazione (come per la popolazione generale);
2) Certificato d’idoneità medico-sportiva agonistica/non agonistica (obbligatorio e specifico dei tesserati);
3) Rispetto rigoroso delle norme igienico-sanitarie di prevenzione da parte delle Società Sportive, adeguatamente informate/formate e sottoposte a controlli da parte della FIGC/SGS/LND;
4) Attività di informazione/formazione nell’ambito delle Società Sportive ad opera di educatori sportivi, dirigenti, tecnici, medici e genitori nei confronti degli atleti, al fine di migliorarne costantemente i livelli di coscienza dei rischi connessi alla trasmissione delle malattie infettive e in particolare della SARS-CoV-2.

Grande attenzione sarà data alla corretta attuazione delle norme di prevenzione primaria/secondaria anche fuori dal “campo di gioco”, a difesa, salvaguardia e valorizzazione del bene primario, rappresentato dalla loro attività sportiva. A tali disposizioni si aggiungono le procedure integrative riguardanti lo screening e il controllo tramite test per l’individuazione del virus SARS-CoV-2 nei calciatori/calciatrici che svolgono attività riconosciuta di preminente interesse nazionale dalla Federazione o a carattere nazionale o nell’ambito delle rappresentative e selezioni territoriali nelle fasi a carattere nazionale (si vedano, a questo proposito, i rispettivi Protocolli sanitari disponibili sul sito www.figc.it) e/o su base volontaria in relazione anche alle necessità ed evidenze rappresentate dalla evoluzione della situazione epidemiologica nelle singole regioni. Tali procedure sono specifiche per le diverse tipologie di attività organizzate a carattere nazionale o di preminente interesse nazionale. Si ricorda, in proposito, che in riferimento ai test per l’individuazione del virus SARS-CpV-2 la Commissione Medico Scientifica Federale (CMSF) ha ritenuto ragionevole e affidabile, in aderenza alle recenti acquisizioni e procedure validate, utilizzare per la ricerca del virus SARS-CoV-2, in alternativa ai Test molecolari PCR (comunque indispensabili quali test di conferma), i Test antigenici “quantitativi o semiquantitativi” in chemiluminescenza/fluorescenza, da effettuarsi entro le 48/72 ore antecedenti la disputa della gara/attività.

L’accesso all’impianto sportivo dovrà essere limitato al minimo e sarà consentito ai soli Operatori Sportivi impegnati nell’allenamento (atleti, tecnici, arbitri, dirigenti, collaboratori). Eventuali accompagnatori non avranno accesso all’impianto. Le medesime disposizioni si applicano nel caso di gare che dovessero svolgersi in modalità “a porte chiuse”.

Per gestire correttamente il check-in dei calciatori/calciatrici, degli altri Operatori Sportivi, degli addetti all’evento e, ove previsto, del pubblico, e l’espletamento di tutte le procedure di ammissione, dovranno essere individuati uno o più punti di accoglienza. L’individuazione di tale punto/i dovrà garantire il distanziamento sociale di almeno 1 metro in caso di contemporanea presenza di più soggetti (se ciò non è possibile occorre prevedere anche barriere fisiche di separazione) Il Medico competente o il Medico Sociale o, in loro mancanza, il DAP (o uno dei suoi collaboratori adeguatamente formato) prima che sia consentito l’accesso di qualsiasi Operatore Sportivo dovrà: • verificare che sia stata acquisita l’autocertificazione (vedasi modello allegato al presente protocollo) debitamente compilata e sottoscritta, e consegnata all’ingresso nell’impianto sportivo; • prendere nota delle presenze (in entrata e successivamente in uscita).

Tali informazioni dovranno essere costantemente aggiornate e trasmesse al Medico competente o al Medico Sociale ove incaricato, per opportuna conoscenza e, in caso di acquisizione da parte di persona diversa, al DAP. L’ingresso presso l’impianto sportivo non sarà consentito in caso di rilevamento di temperatura corporea superiore a 37,5° o di presenza di sintomi.

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