Genova. Da quasi novecento anni chiudono e difendono il cuore antico della città, intimorendo e stupendo chi ha fortuna (o ebbe la ventura) di passarci sotto. Oggi sono uno degli scenari più caratteristici e fotografati di Genova, in una angolo urbano che in poche manciate di metri ne raccoglie il bignami della sua storia architettonica. Parliamo ovviamente delle torri di Porta Soprana, o porta di Sant’Andrea, uno dei simboli più famosi e amati della Superba.
Da qualche giorno, però, intorno al loro perimetro sono presenti delle transenne, mentre sotto l’arco del portale è stata installata una rete anti caduta: le pietre, da secoli sotto i furori degli agenti atmosferici, hanno iniziato a sgretolarsi, sfarinadosi in più parti, cadendo al suolo.
Ad oggi non ci sono problemi statici, ma oramai sono tanti anni che il monumento non oggetto di un intervento conservativo degno di questo nome, con l’ultimo restauro strutturale che risale al 1930, quando le due iconiche torri furono liberate definitivamente dalle costruzioni che le avevano inglobate nei corso dei secoli.
E il tempo, puntuale, presenta il conto. “Bisogna intervenire – sottolinea il presidente del Municipio I Centro Est Andrea Carratù – le transenne e l’impalcatura sono state installate per ovvie ragioni di incolumità pubblica, il problema è sulla parte esterna delle pietre, che si stanno sgretolando. Serve però un intervento congiunto tra amministrazione e soprintendenza. Le torri devono essere recuperate”.