Genova. Un confronto pubblico tra amministratori locali e addetti ai lavori del mondo sanitario per informare media e cittadini sugli scenari presenti e futuri della sanità genovese e in particolare del Ponente della città. Organizzato dall’associazione Salute Ambiente Liguria (S_A_Li) in collaborazione con il Comune di Genova, la Regione Liguria e l’Ordine dei Medici, il convegno ha messo a confronto numerose personalità di rilievo della sanità e delle istituzioni locali attraverso due tavole rotonde su temi specifici: “La sanità del Ponente e l’ospedale del passato verso l’ospedale del futuro”; “La medicina del territorio nel Ponente”.
Quattro i temi affrontati: situazione sanitaria attuale del Ponente; Ospedale del Ponente nella rete ospedaliera; Rapporto tra ospedale, territorio e assistenza domiciliare; Rapporto tra ospedale e Università. Relativamente al primo tema, i riferimenti all’ospedale che dovrebbe sorgere agli Erzelli e del progetto di una sanità “bipolare”, con la riorganizzazione della stessa attraverso la suddivisione di compiti e funzioni tra il polo degli Erzelli e l’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Un piano che richiederebbe di mettere in raccordo tra loro le due strutture, specialmente nel caso dell’affidamento al nuovo ospedale del Ponente di specialità medico-chirurgiche, che chiamano in causa l’Università essendo l’insegnamento delle specializzazioni di competenza accademica.
Il terzo tema (rapporto tra ospedale, territorio e assistenza domiciliare) riprenderà invece il dibattito in corso a livello nazionale sull’assistenza sanitaria territoriale. Gli addetti ai lavori considerano ormai necessario un cambiamento dell’organizzazione territoriale della sanità, attuato con modalità che garantiscano un’offerta sanitaria migliore, e questo anche alla luce delle criticità emerse negli ultimi anni e in particolare durante la pandemia. Si discuterà dunque di reti territoriali, assistenza domiciliare, servizi di prossimità, ospedali di comunità.
“Riorganizzare la sanità del ponente cittadino, ma anche della Valpolcevera, al fine di una redistribuzione più equa della risorse”, secondo il presidente di Salute e Ambiente Liguria, Piergiorgio Abrile, l’obbiettivo del convegno organizzato oggi a palazzo Tursi.
Il convegno si è aperto con i saluti via streaming del sindaco Marco Bucci: “La domanda di sanità del ponente è sempre stata importante ed è venuto il momento di dare una risposta, da un punto di vista strategico bisogna partire con l’ospedale agli Erzelli e bisogna ultimare la Casa della Salute per la Valpolcevera e le vallate”.
Su questo aspetto il direttore dell’Asl 3 Carlo Luigi Bottaro ha confermato che la struttura sarà aperta entro il 2023 e ha parlato di quel progetto come un buon esempio di “medicina di condivisione”: “Come Asl avremmo voluto realizzarla nell’ospedale Celesia, di nostra proprietà e più semplice da ristrutturare ma grazie al dialogo con enti locali, sindacati, associazioni e pazienti abbiamo capito che serviva uno spazio altrove”.
Sul tema sanità anche gli interventi dei presidenti di municipio Medio Ponente e Valpolcevera, Mario Bianchi e Federico Romeo. Quest’ultimo ha dichiarato di non essere affatto convinto del progetto del grande ospedale sulla collina degli Erzelli e che bisogna investire maggiormente nella “presa in carico capillare dei pazienti, sulla medicina di prossimità e sulla prevenzione”. Bianchi, ha sottolineato che ospedali come il personale del Micone di Sestri e il villa Scassi di Sampierdarena siano “in sofferenza” e chiedano “nuove assunzioni”.