Genova. A poche ore dal ritrovamento delle svastiche contro i Sinti a Bolzaneto, interviene l’Anpi Genova che chiede alle istituzioni di condannare fermamente il gesto e fare chiarezza su alcuni scelte considerate provocatorie: “Il silenzio sarebbe inaccettabile e complice“.
All’associazione dei Partigiani non è sfuggito infatti un particolare: “Ci ha lasciato sconcertati la scelta del Comune di Genova, condivisa anche dal Presidente della Regione Toti, sostenuti addirittura nell’organizzazione della cerimonia inaugurale dalla presenza delle Frecce Tricolori simbolo della Repubblica, di voler celebrare Giorgio Parodi, aviatore e imprenditore. E, guarda caso, per ricordare le sue capacità imprenditoriali, lo si immortala con un monumento in cui viene ritratto in divisa. Quella con la quale lui, da volontario, partecipò ai bombardamenti di inermi popolazioni civili, tra cui donne e bambini, durante le cosiddette guerre coloniali volute da Mussolini, invasioni di terre come l’Etiopia e l’Eritrea”.
“A noi sembra una di quelle modalità di fare del revisionismo storico – si legge nella nota stampa – ed un vero graffio sulla pelle della città e alla sua storia democratica. È uno schiaffo alla Medaglia d’Oro appuntata sul gonfalone di Genova che ricorda l’amore di un popolo, il nostro, che ha pagato con 1863 caduti Partigiani e 2250 Deportati mai ritornati, morti per la nostra Libertà, anche la vostra. Che gli amministratori si rechino al Ponte Monumentale ogni 25 aprile e poi realizzino monumenti del genere o decidano di intitolare, come a Nervi, un porticciolo a un membro della XMas guidata dal golpista Borghese, appartenenza alla quale, quel “signore”ne ha sempre fatto vanto, è inquietante, è inaccettabile: i contenuti del 25 aprile non sono una pratica da sbrigare un giorno all’anno e mettere da parte sino a quello dopo, vanno invece declinati tutti i giorni, sempre”.
“Ma ancora più drammatico è il ritrovamento di un volantino all’entrata del campo Sinti di Bolzaneto, con una svastica e minacce di morte agli abitanti, preceduti dalla scritta “abbiamo vinto noi” – continua il comunicato – No, non avete vinto un bel nulla, ignobili estensori del volantino: tanto meno la sicurezza di poter agire indisturbati, tanto è che siete costretti a farlo, come è vostro costume al buio, di notte, da vigliacchi”.
E poi l’appello: “È incredibile dover richiamare ancora una volta le massime cariche amministrative alla necessità costituzionale di svolgere gli incarichi pubblici con dignità e onore, come previsto dalla nostra Carta, base fondante della democrazia: tra questi c’è, ed è primario, il rispetto dell’antifascismo – concludono – Chiediamo una risposta di condanna netta e urgente contro quest’ultimo, meschino episodio di razzismo e intolleranza, e una spiegazione chiara sul perché si sia voluto “onorare” nei simboli un aviatore fascista. In questo caso il silenzio sarebbe inaccettabile e complice“.