Salute

Fibromialgia ma non solo, Pastorino (Linea Condivisa): “Proposta di legge per riconoscerla come malattia invalidante”

Nelle province autonome di Bolzano e Trento, per esempio, è stata riconosciuta l'esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria

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Genova. Il gruppo consiliare Linea condivisa ha ri-assunto una proposta di legge, che era già stata presentata durante la scorsa legislatura dal consigliere regionale Francesco Battistini, che si pone l’obiettivo di riconoscere come patologie invalidanti la fibromialgia e l’encefalomielite mialgica benigna.

“Nella ri-assunzione del testo abbiamo aggiunto anche la sensibilità chimica multipla come altra patologia cronica ed invalidante, – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino – che purtroppo si sta affermando nella popolazione e che sta determinando enormi disagi alle persone a cui viene diagnostica”.

Sia a livello nazionale che regionale si è aperto un dibattito su queste tematiche, esiste infatti un progetto di legge presentato in Senato nel 2019 su iniziativa del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Alcune regioni, inoltre, si sono attivate per dare sostegno ai soggetti portatori di fibromialgia.

“Nelle province autonome di Bolzano e Trento, per esempio, è stata riconosciuta l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, – spiega il consigliere regionale Gianni Pastorino – in Valle d’Aosta e Veneto la fibromialgia è stata riconosciuta come patologia, mentre in Lombardia, Piemonte e Toscana, sono stati approvati, da parte delle rispettive assemblee, appositi atti di indirizzo nei confronti dei governi regionali diretti a promuovere il riconoscimento della fibromialgia tra le malattie croniche ed invalidanti”.

“Crediamo che sia arrivato il momento che anche la Liguria decida di riconoscere queste tre patologie come patologie invalidanti, cercando di fornire tutto il supporto possibile per agevolare i percorsi medici e diagnostici – aggiunge il consigliere Pastorino –. Purtroppo queste malattie creano delle conseguenze, sulla qualità di vita delle persone affette, veramente pesanti. È necessario che anche la nostra regione le riconosca e se ne faccia carico”.

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