Incognite

Ex Mira Lanza, ci saranno aziende, una palestra e un supermercato ma il progetto dei privati resta top secret

I cittadini chiedono scuole e servizi sanitari, il Comune aggiorna il Puc e le opposizioni attaccano: “Mancanza di visione”

ex mira lanza teglia

Genova. Chi si aspettava che venisse alzato definitivamente il velo sul progetto di riqualificazione dell’area ex Mira Lanza in Valpolcevera sicuramente sarà rimasto deluso. La commissione consiliare di questa mattina, in streaming, è stata niente di più di quanto annunciato dalla convocazione: ovvero la presentazione da parte della giunta Bucci della delibera di aggiornamento al Puc relativamente al complesso industriale abbandonato.

A bocca asciutta sono rimasti i consiglieri di minoranza, che da settimane accusano l’amministrazione di scarsa trasparenza, ma anche i tanti soggetti auditi: associazioni di categoria del commercio e artigianato, sindacati, comitati del territorio, municipio, istituti scolastici. La speranza è che i molti desiderata espressi da chi abita e lavora nella vallata e in particolare tra Teglia e Rivarolo siano presi in considerazione da chi si occuperà di demolire e ricostruire e che ci sia, prima o poi, un vero e proprio dibattito pubblico.

Alcuni aspetti sono stati però già evidenziati dagli assessori all’Urbanistica Simonetta Cenci e allo Sviluppo Economico Stefano Garassino. Entro la fine di luglio ci sarà ufficialmente il passaggio di proprietà dalla Banca d’Italia (con il fondo che ne ha curato il fallimento) agli acquirenti dell’area, la società bergamasca Cospe, che si è aggiudicata il compendio con un’offerta da 9,5 milioni. L’aggiornamento al Puc, qualcosa di molto simile a una modifica ma dall’iter più semplice, è propedeutico a che Cospe possa avere un ventaglio di opportunità per fare business e rendere sostenibile l’investimento che, solo di bonifica, si prospetta assai oneroso.

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Stiamo parlando, come noto, di circa 50 mila metri quadri, sulla sponda sinistra del torrente Polcevera, tra via Rivarolo e via Lepanto, strada che peraltro sarà allargata così come il sottopasso ferroviario che porta in via Perlasca. La zona, un tempo fabbrica di saponi e infine sede di alcuni uffici pubblici, è del tutto abbandonata dalla metà degli anni Ottanta.

L’assessore Cenci ha spiegato che in base all’aggiornamento urbanistico proposto dalla giunta e che sarà a breve votato dal consiglio comunale in quella sede si potranno insediare diverse attività: industria e artigianato, logistica produttiva (non pesante, no depositi di container), rimessaggi e magazzini di commercio all’ingrosso, uffici, strutture alberghiere, servizi al cittadino e di vicinato, impianti per la produzione di energie rinnovabili, una sola struttura di vendita di medie dimensioni.

Non saranno concesse grandi strutture di vendita (ipermercati), sale gioco e sale scommesse. Secondo l’assessore allo Sviluppo economico Garassino le nuove attività porteranno fino a 400 nuovi posti di lavoro ma la stima non è stata dettagliata. Garassino ha anche affermato di avere visionato un rendering di massima del progetto – che però non è stato mostrato alla commissione – e che ci sarà una forte attenzione estetica, con l’apertura di una nuova piazza, l’abbattimento dei muri perimetrali e una quota di oneri che comprenderà anche la realizzazione di una palestra.

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I rappresentanti delle categorie del commercio, Andrea Dameri (Confesercenti) e Oscar Cattaneo (Ascom) hanno espresso soddisfazione per il futuro recupero dell’area ma hanno chiesto alla giunta di valutare attentamente la metratura del supermercato (per medie dimensioni si intende fino a 1500 metri quadri) ricordando che nella zona di Teglia ne esistono già molti e che si rischia di devastare un mercato già saturo. Una delle proposte è stata, semmai, quella di trasferire nella Mira Lanza qualche supermercato già esistente.

Garassino ha spiegato che il ruolo del Comune non potrà andare oltre quello di moral suasion nei confronti di un privato che gestirà un’area privata. E di fatto questa è stata la risposta fornita anche ad altre istanze.

Come quelle dei residenti di Teglia, rappresentati dalla mamma e cittadina Roberta Petraglia. Dal suo punto di vista quello che servirebbe nella ex Mira Lanza sarebbero servizi al cittadini, magari una piastra sanitaria non alternativa ma aggiuntiva rispetto alla casa della salute di Bolzaneto, e soprattutto delle strutture scolastiche, possibilmente superiori, di cui la vallata scarseggia.

Molto critici gli interventi delle opposizioni: “Ci troviamo di fronte all’ennesimo aggiornamento al piano urbanistico senza avere una notizia di cosa verrà fatto in quel distretto cittadino, ed è l’ennesima trasformazione della città che si può attuare grazie alla realizzazione un supermercato – afferma il capogruppo Pd Alessandro Terrile – nonostante avessero assicurato che non ci sarebbe stato”.

Secondo la consigliera Pd Cristina Lodi “il percorso intrapreso finora dalla giunta su questa partita è inaccettabile dal punto di vista amministrativo – afferma – il Comune dice di avere incontrato più volte i proprietari ma non pensa di coinvolgere il consiglio se non perché necessario all’aggiornamento del Puc, io dico che questa amministrazione è diventata una sorta di macchinetta che eroga varianti urbanistiche, e che questo è l’unico modo che ha di gestire i rapporti con i privati senza una visione complessiva della città“.

“La Valpolcevera sarà nuovamente tradita e sacrificata in nome dell’interesse privato? – si chiedono dal Movimento 5 Stelle – non si capisce ancora quali siano le reali intenzioni della maggioranza e il silenzio della giunta inizia a farsi preoccupante. Che ne è stato della promessa di costruirvi il nuovo Ospedale di vallata? Tutto tace. Così come non si sente più parlare della Casa della Salute nell’ex spazio Trucco, progetto sbandierato con annunci trionfanti ma poi di fatto rimasto lettera morta, il via ai lavori era stato infatti annunciato per il 2021 ma a oggi non si muove nulla”.

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