Idee

“Compresse di Ingegneria” per curare la Sanità malata: le proposte dell’ordine genovese

Secondo i membri della Commissione, a fronte del collasso strutturale causato dalla pandemia, bisogna puntare "verso un ospedale delocalizzato"

Ambulatorio tamponi a Villa Bombrini

Genova. Affrontare l’emergenza sanitaria mettendo innanzitutto a sistema la sanità sul territorio, con una serie di provvedimenti che sostituiscano l’attuale assistenza “ospedale-centrica” con un’organizzazione che metta invece la persona al centro dei servizi, operando con una nuova visione sul territorio. Una visione “ingegneristica” che – dopo una lunga riflessione – è schematizzata in un documento con molte proposte concrete, firmate dalla Commissione Sanità dell’Ordine degli Ingegneri di Genova e riassunte nel servizio di copertina del numero appena uscito della rivista “A&B”, l’house organ appunto degli ingegneri genovesi, guidati dal presidente Maurizio Michelini.

Secondo i membri della Commissione, a fronte del collasso strutturale causato dalla pandemia, bisogna puntare «verso un ospedale delocalizzato: un grosso investimento per il nostro sistema che dovrà essere sviluppato con la consapevolezza che deve diventare dinamico, in grado di adattarsi alle esigenze del momento».

E qui entrano in campo Case della salute o di comunità, Assistenza domiciliare multidisciplinare; protocolli assistenziali condivisi che garantiscano, attraverso il PUA (Punto unico di accesso), la continuità tra assistenza ospedaliera e territorio, senza dimenticare ll potenziamento degli standard delle Rsa. Si considera ad esempio il modello organizzativo di tipo Hub & Spoke, preso in prestito dall’aviazione civile americana, che parte dal presupposto che determinate condizioni e malattie complesse, necessitando di competenze specialistiche e costose, non possono essere assicurate in modo diffuso e capillare su tutto il territorio, per cui è necessaria la concentrazione della casistica più complessa in un limitato numero di sedi Hub (centri di eccellenza) e di diversi centri periferici Spoke. Per arrivare a ridefinire il Pianeta Sanità, secondo gli investimenti disponibili, aprendo un confronto con la Regione, gli addetti ai lavori e chiamando a raccolta i colleghi delle altre professioni ordinistiche (anche la costruzione di un presidio sanitario richiede ad esempio competenze strutturali e architettoniche specifiche) per un’analisi comune che porti a un progetto condiviso, fattibile, innovativo ed efficace. Da qui l’appello degli Ingegneri, e una serie di altre proposte e iniziative, per un tavolo dedicato alla riorganizzazione sanitaria per ora a livello regionale.

Su questo stesso binario, “A&B” affronta diversi altri temi con servizi, inchieste e interviste: dalla registrazione di un brevetto e la realizzazione di un prototipo per combattere il virus Corona con il campo elettromagnetico, depotenziando la proteina Spike attraverso lo stesso principio della Ioniorisonanza Ciclotronica sviluppata grazie agli studi chimici e biochimici del biofisico americano prof. Abraham Liboff, e testata positivamente al momento su pochissimi casi dal suo inventore, l’ing. genovese Claudio Poggi, all’ingegneria clinica e biomedica spiegata nelle scuole.

Fra gli altri argomenti: l’Università di Genova riferimento Unesco per l’energia sostenibile non solo con la nuova cattedra “Innovative, Sustainable and Clean Energy Research and Education”, ma anche il coordinamento di una rete internazionale di Università impegnate nella ricerca sulla sostenibilità energetica e la sua diffusione universale; il punto sull’Anagrafe nazionale digitale unica per la popolazione residente (ANPR); la ricerca delle regole per lo smart working, la modalità di lavoro che oggi vede 5 milioni di lavoratori coinvolti contro i 570 mila prima della pandemia, che ha portato case più intelligenti, un po’ scuole un po’ uffici e molta più tecnologia.

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