Il riesame

Centro Anidra, il medico Oneda ai domiciliari. I giudici: “L’intervento e le omissioni dolose hanno impedito alla donna di salvarsi”

Il tribunale del Riesame: "La condotta tenuta è quanto di più distante possibile vi possa essere da quella che un medico avrebbe dovuto tenere"

Generico aprile 2021

Genova. Il tribunale del Riesame di Genova ha concesso gli arresti domiciliari a Paolo Oneda, il medico di Brescia, arrestato il 20 aprile insieme al “santone” Paolo Bendinelli per la morte di Roberta Repetto, l’insegnante di yoga, devastata dalle metastasi dopo l’asportazione di un neo presso il centro Anidra a Borzonasca. La donna, 40 anni, era stata curata per due anni con tisane zuccherate e meditazione fino al decesso, avvenuto il 9 ottobre 2020.

I giudici, nelle motivazioni con cui hanno accolto le richieste dei difensori di attenuazione della misura cautelare, hanno sottolineato come Oneda fosse “perfettamente a conoscenza delle possibili conseguenze derivanti da un nevo sanguinante, asportato in maniera irrituale. Infatti, Oneda, nonostante tale consapevolezza, dolosamente, ha effettuato l’intervento senza rispettare alcun tipo di protocollo sanitario”.

Per i giudici, il medico aveva “l’obbligo giuridico di informare correttamente la paziente delle possibili conseguenze derivanti dall’asportazione del nevo. Doveva non effettuare l’intervento ben sapendo che in tal modo avrebbe pregiudicato a Roberta la possibilità di fare una diagnosi che le avrebbe potuto salvare la vita”.

“Tale condotta omissiva – prosegue il Riesame – protrattasi nel tempo è stata sorretta da un dolo vieppiù intenso e non solo eventuale. La condotta tenuta dal medico è quanto di più distante possibile vi possa essere da quella che un medico avrebbe dovuto tenere in una situazione quale quella in cui si trovava Roberta”.

Oneda il 29 aprile è stato sospeso dall’ordine dei medici di Brescia. Al momento quindi non può esercitare la professione né nel pubblico né in forma privata.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.