Genova. “Impegnare il sindaco e la giunta a farsi parte attiva con Regione Liguria presso Aspi, affinchè, ai sensi del Pris, vengano reperite da Aspi stessa le risorse per trasferimenti, nuove case e indennizzi per gli abitanti delle Gavette“. Questo il dispositivo votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Genova oggi durante la seduta in Sala Rossa e che quindi aggiunge un “mattone” in più nella complicata vicenda legata al cantiere del viadotto Bisagno e alla sua convivenza con chi sotto quel viadotto vive e transita.
L’ordine del giorno, presentato da M5s e Pd, inoltre prevede di intraprendere azioni nei confronti di Aspi affinchè il cantiere sia messo in sicurezza, visti i recenti fatti di cronaca richiamati nelle premesse del documento, e di convocare al più presto una commissione sul tema.
Il documento approvato in Sala rossa pone quindi centrale la questione dei trasferimenti, divenuta in queste settimane la questione più spinosa di tutto il “fascicolo”, per via della sua peculiarità e della sua ‘novità’ rispetto ad un cantiere di manutenzione, che ha come precedenti solo le abitazioni coinvolte dal crollo del Morandi e dalla successiva ricostruzione del viadotto Genova San Giorgio.
Ed è proprio sui trasferimenti che in questi mesi si è consumato un vero e proprio scontro politico-istituzionale tra Comune e Ministero, che di fatto al momento sta tenendo in stallo la situazione: dopo l’annuncio dell’ex ministro De Micheli che ne dava il via libera, di fatto da Roma non sono arrivate più notizie sulla questione, mentre il tavolo Pris, il cui percorso è iniziato da poche settimane, al momento non ha ancora definito la questione, rimettendo risarcimenti, indennizzi e trasferimenti ancora sullo stesso piano. Una distinzione che però per i residenti è fondamentale e vitale, e sulla quale hanno promesso battaglia. Oggi in Sala rossa tutte le parti politiche si sono trovate d’accordo sulla questione, nella speranza che alle parole e alle intenzioni possano seguire i fatti e le decisioni. Il cantiere nel frattempo prosegue, e i cittadini aspettano.