Valle Stura. A poche ore dal passaggio di consegne ufficiale tra provincia di Alessandria e Anas per la gestione del tratto della provinciale del Turchino intressata dalla frana di Gnocchetto, i residente della Valle Stura lanciano un nuovo appello: “Aprite al transito la strada con un senso unico alternato, non possiamo più resistere”.
La richiesta, infatti, arriva a conti fatti: secondo le previsioni dei lavori, il cantiere dovrebbe iniziare nei prossimi giorni per terminare entro il prossimo settembre, ovvero due anni dopo la caduta della frana, ma per la viabilità della vallata affrontare una nuova estate in queste condizioni è davvero troppo: “Nel tratto di autostrada tra Masone ed Ovada permane un cantiere continuo con restringimenti e scambi di carreggiata che, oltre ad essere pericolosi per chi viaggia, allungano i tempi di percorrenza. Problemi a cui si aggiunge il pedaggio tutt’ora in essere, con l’eterna e, ad oggi, inesaudita promessa della sua eliminazione fino a quando la viabilità ordinaria continuasse ad essere così martoriata”.
Un tappo che viene aggirato solamente grazie al passaggio su una strada poco più che cantonale, la strada del Termo “che ha resistito finora ad un traffico fuori dalla sua portata, mostrando ormai diversi segni di cedimento sull’asfalto che fanno temere ulteriori difficoltà per il transito nei prossimi mesi”. In altre parole la possibilità di spostamento per centinaia di lavoratori e studenti è appesa ad un filo di asfalto incastonato tra monti e boschi.
“Chiediamo quindi che chi di dovere si adoperi affinché, contrariamente a quanto emerso dagli articoli di giornale, si possa garantire un transito all’altezza della frazione Gnocchetto a senso unico alternato regolato da semaforo, come avviene già, con il cantiere esistente, presso la frana della stazione di Campo Ligure, magari sfruttando anche la corsia esistente lato Stura, ad oggi non asfaltata, ma che permetterebbe di allargare l’area di cantiere e nel contempo il transito dei veicoli. Crediamo che tanti mesi di disagio e di pazienza inesauribile dei viaggiatori meritino uno sforzo aggiuntivo in tal senso”.