Genova. “Stiamo lavorando a un pezzo di pista ciclabile sopraelevata nel tratto che va dal Porto Antico al Waterfront. Ne avevamo già discusso”. Così il sindaco Marco Bucci, intervenuto alla presentazione del progetto della nuova ciclabile in corso Italia che vedrà la luce nel 2022, ritira fuori dal cilindro un progetto parzialmente accantonato che adesso potrebbe tornare d’attualità.
Stiamo parlando della Super 11, che prende il nome dal numero di chilometri da Fiumara a Boccadasse, un progetto realizzato dagli architetti Silvia Rizzo e Luca Dolmetta e donato al Comune nel 2017 da Confprofessioni. Costo stimato dell’intero tracciato quasi 13 milioni di euro, anche se l’elaborato prevedeva pure i costi dettagliati per ogni spezzone. Un’idea ambiziosa rimasta finora nel cassetto, soprattutto perché quei fondi non sono mai stati trovati.
Il progetto della Super 11 prevedeva il ricorso ai cosiddetti snake, brevi tratti sopraelevati per non interferire con strade, edifici e altri ostacoli, soprattutto nel tratto da piazza Cavour alla Fiera, quello interessato dalla rivoluzione del Waterfront di Renzo Piano. Le parti in sospensione sarebbero all’altezza dello Yacht Club e poi in corrispondenza delle aree portuali passando sotto i piloni della Sopraelevata.
“Stiamo valutando se recuperare in parte quell’idea progettuale, ma tutto dovrà essere rivisto alla luce del Waterfront”, precisa il mobility manager di Tursi Enrico Musso. Nel progetto originale lo spezzone Porto Antico-Fiera vale ben 4,3 milioni di euro, cifra troppo alta per le disponibilità attuali ma che potrebbe abbassarsi apportando qualche variante.
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E se il tratto corso Italia-Boccadasse diventerà forse la prima vera ciclabile strutturata di senso compiuto in città, il Comune sta lavorando su altre direttrici oltre a quella litoranea (già in sede protetta dal Porto Antico a Dinegro, ma ancora scollegata da lungomare Canepa e strada Guido Rossa).
Anzitutto la Valbisagno, dove c’è già uno studio di fattibilità per un percorso ciclopedonale di 5,67 chilometri, quasi tutto in sponda sinistra, tra Struppa e l’impianto della Sciorba. Il costo complessivo supera i 4 milioni di euro e al momento sono quasi 2,8 i fondi europei disponibili, abbastanza per partire con il primo lotto.
Ma il sindaco ha spiegato che “stiamo lavorando molto in Valpolcevera, dove ci sono gli spazi per una pista ciclabile isolata dal traffico”. In attesa di questo itinerario, comunque, a maggio partiranno i lavori per la pista rossa, cioè una bike lane di emergenza come quelle tracciate anche in Valbisagno, che risalirà fino a Pontedecimo sulla sponda sinistra, affiancato da un percorso in sponda destra fino a Campi, entrambi collegati all’itinerario di Sampierdarena.